Benchmark per strato
Infrastrutture
Milano, Firenze, Bologna e Roma sono le città con la maggiore infrastrutturazione a banda larga e ultra larga, area in cui è evidente il ritardo delle città metropolitane del Sud, come avviene anche per le reti di trasporto, dove si riscontra anche un importante distacco di Roma da Milano, Firenze e Torino. I top performer in queste due tipologie di infrastrutture si trovano in capoluoghi più piccoli rispetto a quelli delle città metropolitane, perché aree più piccole sono in grado di gestire più facilmente questo tipo di reti e di servizi in generale. Fornire servizi energetici a città di grandi dimensioni o realizzare un teleriscaldamento su superfici molto estese è infatti molto complesso, sia da un punto di vista organizzativo che economico. I punteggi evidenziano chiaramente la distanza tra la prima città metropolitana ed il primo capoluogo del paese: se nelle reti ambientali il delta non è così grande, la situazione sulle reti energetiche è decisamente peggiore.
Sensoristica
L’installazione di sensori sul territorio cittadino rappresenta uno dei trend in crescita degli ultimi anni: l’obiettivo è creare delle reti di sensori di diverse tipologie ma interoperabili tra di loro nell’ottica dell’IoT, per raccogliere i big data della città e controllarne le infrastrutture da remoto.
Insieme ai sensori per il monitoraggio dell’aria, presenti in quasi tutte le città, la videosorveglianza è la tipologia di sensore più diffusa (96% dei comuni capoluogo).
Cresce anche la diffusione di soluzioni dedicate al monitoraggio della rete stradale (accessi alla ZTL, sistemi per la rilevazione del traffico, autodetector e semafori intelligenti), ed all’efficentamento dell’illuminazione pubblica, mentre risulta ancora poco diffusa la sensoristica installata a bordo dei mezzi di trasporto pubblici.
Nonostante la diffusione dei sensori nelle città sia aumentata, solo in pochi comuni capoluogo delle città metropolitane (Bologna, Torino, Napoli e Roma) risultano installate contemporaneamente più tipologie di sensori, ma il livello di interoperabilità dei diversi sensori e la lettura integrata dei dati raccolti sono ancora relativamente bassi.
In generale, l’installazione della sensoristica nelle città metropolitane risulta più avanzata rispetto a comuni di dimensioni minori, soprattutto a motivo delle multiutilities.
Delivery Platform
A differenza degli altri capoluoghi, a causa dell’alta complessità di gestione dei loro territori, le città metropolitane hanno già avviato operazioni di messa a sistema delle diverse piattaforme cittadine, generalmente dedicate a specifiche aree (es. mobilità o sicurezza), e di realizzazione di centrali di controllo, canali di erogazione di servizi integrati, oltre ad altre componenti tipiche delle delivery platform come le piattaforme di pagamento online o di identità digitale. Bologna, Milano (grazie all’ambiente digitale E015 sviluppato per Expo), Torino e Roma sono le città più avanzate in questo strato.
Applicazioni e Servizi
Sia nell’area Smart Government che nell’area Smart Mobility la prima città in classifica (sui 116 comuni capoluogo) è una città metropolitana. Ciò indica che le città hanno sviluppato molto questi servizi: la mobilità è un fenomeno rilevante delle città metropolitane, così come la capacità di sviluppare i servizi di egovernment è più elevata. Torino, Bologna, Roma e Milano sono le città metropolitane che hanno i servizi generalmente più avanzati, seguite da Genova (prima in Smart Mobility) e Firenze. Da evidenziare il consistente ritardo di Messina, anche rispetto alla media Italia, in entrambe le aree.
Le città metropolitane con i punteggi più alti nell’area Smart Culture&Travel sono quelle con la maggiore vocazione turistica (Roma, Venezia, Milano, Bologna e Firenze), mentre è rilevante il ritardo di Messina e Bari. Il punteggio nell’area Smart Health è molto influenzato dalla presenza di piattaforme di servizi di livello regionale, che portano Bologna, Firenze e Milano ai primi posti, con un ritardo che si riscontra ancora una volta nelle città del Sud, ed in particolare in Calabria e Sicilia.
Infine, i punteggi dei comuni capoluogo delle città metropolitane nell’area Smart Education sono influenzati, come raccontato anche in precedenza, dalla dimensione del territorio e dalle modalità di distribuzione dei finanziamenti per l’innovazione degli edifici scolastici e per l’acquisto di PC e LIM fatta da parte del MIUR, che inizialmente ha utilizzato i fondi strutturali per le regioni del Sud, ad eccezione di Bologna, Cagliari, Bari e Catania, tutte le altre città metropolitane ottengono un punteggio inferiore alla media nazionale.