Il progetto di bonifica delle aree verdi a Sacca Fisola mira a risanare due zone particolarmente contaminate, note come "hot spot", dove la presenza di inquinanti supera di dieci volte i limiti consentiti. Queste aree, attualmente recintate e situate vicino alla piscina comunale, sono state identificate attraverso un'analisi del rischio che ha sottolineato la necessità di un intervento di bonifica per poter restituire questi spazi agli usi legittimi. La contaminazione di queste aree è presumibilmente legata alla storia dell'isola stessa, formata nel periodo post-bellico. Diverse possono essere le cause di contaminazione che sembrano essere direttamente collegata alle attività antropiche di scavo e dragaggio nei canali di navigazione della laguna. Di conseguenza, i sedimenti usati per creare l'isola hanno portato alla contaminazione attuale. Non si esclude che la presenza di diossine e furani (PCDD/F) nei suoli superficiali possa derivare dall'inceneritore di rifiuti solidi urbani (RSU) che era operativo in un'area vicina tra il 1978 e il 1984 e che ora è stato demolito. Questo elemento aggiunge un ulteriore livello di complessità alla situazione ambientale dell'area e sottolinea l'importanza del progetto di bonifica per la salute pubblica e la sicurezza ambientale.