Roma Capitale - Direzione Accoglienza e Inclusione per le specifiche competenze attribuite dalla L. n. 328 08/11/2000 capo V, art. 22 comma 4 - nonché in ossequio alla normativa in tema di tutela dell’infanzia ex L.149/01, promuove e garantisce interventi e prestazioni socio assistenziali in favore di soggetti fragili, nuclei di madri con figli minori e soggetti temporaneamente privi di risorse e riferimenti familiari significativi per i quali occorre provvedere in via provvisoria e urgente al collocamento in protezione anche al fine di ridurre l’incidenza di eventi separativi e preservare il più possibile la permanenza dei minori con la propria madre.
Il servizio si caratterizza per una propria naturale diversità di intervento, ma le strutture condividono la stessa metodologia di accoglienza, suddivisa in tre fasi:
-nella prima fase, vengono rilevati i bisogni espressi dal nucleo monogenitoriale e si invia una breve relazione sociale sulle prime azioni da attuare;
-nella seconda fase si analizza e valuta la situazione, si evidenziano i bisogni primari sia della donna che del minore, si costruisce una relazione di fiducia e una alleanza educativa con gli operatori della struttura;
-nella terza fase si costruisce ed elabora insieme all’ospite il progetto individualizzato e ci si orienta verso interventi multifocali, volti al recupero del disagio e al rafforzamento delle competenze materne.
La tipologia di richieste di accoglienza degli ultimi anni, per l’accesso al “Circuito madri con figli minori” ha registrato il transito crescente di:
- condizioni personali e familiari di grave vulnerabilità sociale ed individuale
- contesti familiari e relazionali di provenienza fortemente conflittuali, maltrattanti e/o patologizzanti;
- fenomeni di esclusione sociale e cronicizzazione del disagio;
- nuclei sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria;
- casi di difficile e problematico contenimento e gestione per agiti e manifestazioni comportamentali espressioni di malesseri profondi e di difficile lettura.
La forte crescita di tale problematiche è stata accelerata, in questo ultimo anno, dalla congiuntura dell’emergenza epidemiologica COVID19 e di quella economica che ha indebolito ulteriormente il nostro modello di società: lavoro, famiglia, sanità e welfare.
Risultano quindi crescenti le situazioni di vita precarie rispetto ai canali d’accesso alle risorse materiali e il conseguente disgregamento del tessuto familiare e relazionale di riferimento con la riacutizzazione dei processi di disarticolazione sociale e la richiesta di accoglienza e aiuto.
L’intervento è pertanto finanziato nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di Covid-19.
Il servizio7 oggetto della presente scheda prevede il collocamento, a carattere gratuito, presso una struttura di emergenza e l’accompagnamento in percorsi di autonomia per 32 persone; è rivolto a tutte/i le/i cittadine/i presenti sul territorio di Roma in situazioni di emergenza sociale, personale e/o familiare, e che necessitano di interventi.
Nella struttura in cui sarà localizzato l’intervento, potranno essere temporaneamente accolte in emergenza, a seguito di valutazione del referente tecnico della U.O., alcune particolari situazioni di padri soli con minori, al fine di evitare, come positivamente sperimentato, interventi separativi.
Nel contesto attuale, fortemente condizionato dal Covid19, si è valutato di innalzare l’intervento di tipo sanitario, in particolare si è deciso di sostituire gli operatori sociali (O.S.A.) con operatori socio sanitari (O.S.S.) per dare seguito agli accordi già intrapresi con le strutture sanitarie territoriali (AA.SS.LL.) per la prevenzione della diffusione del virus e aumentare la capacità di intervento nelle singole strutture.