Obiettivo generale è la riconversione di un appartamento confiscato di circa 160 mq dotato di uno spazio esterno di pertinenza per la realizzazione di attività laboratoriali destinate ai minori con età compresa tra i 14 e i 25 anni, in uscita dai circuiti penali, che si trovano in un contesto territoriale condizionato dalla presenza della criminalità organizzata. Il contesto reggino si presenta fortemente condizionato ed assoggettato all'omertà generata dalla forza intimidatrice della ndrangheta, intese come dirette conseguenze dell'effettivo manifestarsi della forza di intimidazione del vincolo associativo. E' tangibile uno stato di sottomissione psicologica che si manifesta soprattutto nella popolazione più debole, intendendo come tale non solo la popolazione onesta ma anche quella parte della popolazione giovanile che, ancora scevra dalle conseguenze derivanti dalla appartenenza ad un sodalizio mafioso, vede nella criminalità organizzata, una fonte di reddito, di lavoro, di "sbocco professionale" e non una strada, spesso senza ritorno, verso la delinquenza. Spesso infatti, sono proprio i giovani tra i 14 ed i 25 anni ad essere "arruolati" dai sodalizi criminali, ad essere considerati gli adepti ideali sui quali investire attraverso il denaro facile, il guadagno ingente, il rispetto che si riceve dai propri coetanei, etc..
Proprio per questo motivo, soprattutto negli ultimi anni, a fronte di una costante e continua carenza di presenza dello Stato nel dare risposte al mondo del lavoro ed al mondo della giustizia, è stato più facile per la ndrangheta reperire associati.