Descrizione dell'intervento
La nuova visione strategica del territorio e delle comunità che faranno parte della città metropolitana, fondata su un nuovo rapporto tra centro e periferia, deve guardare necessariamente ai paesi interni come le “nuove periferie”.
Nei paesi del Meridione d’Italia il grande impatto con la modernizzazione ha fatto terra bruciata dei valori culturali, delle tradizioni locali, dei saperi, delle relazioni con il territorio. Non si può pensare più il sud come periferia sperduta dove replicare la modernità, bisogna restituirgli l’antica dignità di soggetto di pensiero, ma con rigore e senza nostalgie per il passato, coniugando conservazione e innovazione, puntando sulle straordinarie risorse di cui dispongono, evitando ogni tentazione imitativa: ripartire dal territorio, dall’arte, dai saperi, reinterpretando con un approccio storico, come diversità le categorie di arretratezza, di resistenza allo sviluppo.
Partendo da queste potenzialità si deve superare una visione pensata a compartimenti stagni (il turismo, l’agricoltura, l’artigianato, ecc.) per proporre il territorio nella sua interezza come valore attorno al quale far ruotare produzione e tempo libero, attrazione delle intelligenze e afflusso dei capitali finanziari.
L’intervento “Cantieri della bellezza”, in questo contesto, vuole realizzare l’obiettivo di rigenerare alcuni dei “non luoghi” che caratterizzano la periferia cittadina, e che versano in stato di abbandono sia dal punto di vista urbanistica che della dimensione comunitaria della popolazione che vi abita; e dando un forte ruolo progettuale e attuativo alla compartecipazione del privato sociale. La scelta di individuare 3 periferie fortemente degradate della Città Metropolitana, connettendole ad almeno 3 Comuni dell’Area metropolitana, ha una forte valenza simbolica e una forte potenzialità d’imitazione e replicabilità per tutto quello che di positivo può rappresentare in contrapposizione a un’immagine stereotipata e assolutamente parziale che comunemente e a tutti i livelli di questi luoghi “feriti a morte” si ha. In tali aree si sommano elementi di illegalità, criminalità e della negazione di diritti di cittadinanza, emarginazione ambientale, sociale ed economica, a cui bisogna ripartire per potere vincere la “sfida” e la possibilità della realizzazione della città metropolitana.
Mettere il territorio e alcuni luoghi particolari, considerati poveri e in alcuni casi perduti ad ogni possibilità e progetto di rilancio economico e sociale, al centro della visione della nuova città metropolitana significa scoprire e ripartire dai “tesori” ambientali e culturali su cui è possibile costruire nuovo sviluppo e coesione sociale, restituendo la visione e la proposta dal basso delle comunità che li vivono, a partire da:
- la valorizzazione e la tutela del paesaggio, dei beni ambientali e culturali, riconoscendo la dimensione estetica come valore che permette di esaltare la vocazione alla qualità, riconoscere nel paesaggio e nelle comunità che lo hanno preservato il motore principale dello sviluppo e un campo d’investimento prioritario, con la consapevolezza che l’efficienza, l’uso razionale delle risorse, il rispetto dell’ambiente sono uno straordinario vantaggio economico.
- la rigenerazione urbana, il contrasto all’abusivismo e al consumo di suolo;
- l’innovazione tecnologica come strumento irrinunciabile per affrontare il futuro, insieme alla costruzione di una capacità d’adattamento che permetta di cogliere le opportunità;
- l’identità, che dà valore alla memoria, ma non vuole imbalsamare il passato, intrecciandosi con l’innovazione per farne un trampolino verso il futuro;
- la coesione sociale, unico strumento, insieme alla cultura e a nuove economie, in grado di affermare la legalità e contrastare la criminalità organizzata;
- il coraggio di puntare sull’eccellenza, unendo spirito solidaristico e interesse d’impresa che veda nella comunità locale un decisivo fattore di competitività, un coprotagonista da coinvolgere nella scelta della direzione dello sviluppo; una green economy che punti a creare nuova economia e nuova occupazione attraverso la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del luogo e una visione di sistema moderna e concreta che permetta di recuperare i ritardi accumulati nello sviluppo di tecnologia, di talenti e del territorio.
L’intervento prevede una fase di coprogettazione istituzionale nell’ambito del protocollo in via di attivazione con la Città Metropolitana, retto da alcune specifiche fasi:
• l’individuazione delle “aree bersaglio”, di cui almeno una individuata nel Comune di Reggio Calabria e almeno altre 3 nei Comuni della Città metropolitana, che siano aree ed i quartieri marginali e dunque i cittadini che maggiormente necessitano di servizi, assistenza e presa in carico;
• la predisposizione, all’interno della piattaforma web di cittadinanza, prevista nell’intervento di Asse 1 “RC1.1.1.e - RC cittadinanza attiva” di progettazione collaborativa per l’incontro tra domanda e offerta di innovazione sociale (fabbisogni e idee progettuali);
• lo svolgimento di procedure di evidenza pubblica, condotte dall’Autorità Urbana, per l’individuazione delle migliori idee progetto di accompagnamento e sostegno nelle aree bersaglio (cantieri);
• il sostegno alla realizzazione di ipotesi progettuali anche attraverso l’erogazione di piccoli sussidi, per trasformare reti e progetti embrionali di innovazione sociale in vere e proprie organizzazioni strutturate e in grado di sostenersi nel tempo, ricevere contributi da altri soggetti donatori, oppure essere utilizzati dalle Amministrazioni Pubbliche nelle forme proprie dell’acquisizione di servizi (collaborazione sussidiaria tra ente pubblico e privato sociale a sensi della L. 328/2000) e/o altre realtà economiche del territorio.
I progetti presentati dovranno prevedere alcuni elementi qualificanti:
● L’istituzione di Laboratorio Civici nei Cantieri, e di una Rete Istituzionale che accompagni la nascita del laboratorio e la sua affermazione come presidio civico e partecipativo; l’attivazione (anche mediante il ricorso a soggetti qualificati del terzo settore o Università e centri di ricerca , etc) di percorsi di accompagnamento e coaching (con formazione specialistica, anche su tematiche organizzative, finanziarie, ecc.) dedicati a sostenere l’evoluzione delle idee progettuali proposte da individui, associazioni e soggetti del terzo settore, con reti e collaborazioni stabili tra pubblico, privato e/o tra cittadini;
● L’attivazione di Percorsi di Rigenerazione territoriale, attraverso la formazione e il coinvolgimento dei cittadini nel ripristino funzionale di aree del quartiere da recuperare alla socializzazione (orti sociali, verde urbano, giochi…) e la diretta collaborazione del Comune, Iniziative culturali e animazione territoriale e di strada, percorsi di comunità…
● La creazione di percorsi di orientamento per il lavoro destinato ai cittadini di origine straniera e italiana, nei quali sperimentare percorsi di autoimprenditorialità con particolare riferimento alle esperienze di cooperazione che individuate sul territorio (in particolare falegnameria, orti sociali, agricoltura sostenibile, riuso…)
Al momento è presente per tale progetto uno studio di fattibilità, nell’ambito di un percorso specificamente pensato per l’area periferica di Arghillà, una delle tre aree periferiche reggine individuate, e denominato “Ottavo Sacramento”, già valutato positivamente dal Ministero delle Pari Opportunità.
Nei paesi del Meridione d’Italia il grande impatto con la modernizzazione ha fatto terra bruciata dei valori culturali, delle tradizioni locali, dei saperi, delle relazioni con il territorio. Non si può pensare più il sud come periferia sperduta dove replicare la modernità, bisogna restituirgli l’antica dignità di soggetto di pensiero, ma con rigore e senza nostalgie per il passato, coniugando conservazione e innovazione, puntando sulle straordinarie risorse di cui dispongono, evitando ogni tentazione imitativa: ripartire dal territorio, dall’arte, dai saperi, reinterpretando con un approccio storico, come diversità le categorie di arretratezza, di resistenza allo sviluppo.
Partendo da queste potenzialità si deve superare una visione pensata a compartimenti stagni (il turismo, l’agricoltura, l’artigianato, ecc.) per proporre il territorio nella sua interezza come valore attorno al quale far ruotare produzione e tempo libero, attrazione delle intelligenze e afflusso dei capitali finanziari.
L’intervento “Cantieri della bellezza”, in questo contesto, vuole realizzare l’obiettivo di rigenerare alcuni dei “non luoghi” che caratterizzano la periferia cittadina, e che versano in stato di abbandono sia dal punto di vista urbanistica che della dimensione comunitaria della popolazione che vi abita; e dando un forte ruolo progettuale e attuativo alla compartecipazione del privato sociale. La scelta di individuare 3 periferie fortemente degradate della Città Metropolitana, connettendole ad almeno 3 Comuni dell’Area metropolitana, ha una forte valenza simbolica e una forte potenzialità d’imitazione e replicabilità per tutto quello che di positivo può rappresentare in contrapposizione a un’immagine stereotipata e assolutamente parziale che comunemente e a tutti i livelli di questi luoghi “feriti a morte” si ha. In tali aree si sommano elementi di illegalità, criminalità e della negazione di diritti di cittadinanza, emarginazione ambientale, sociale ed economica, a cui bisogna ripartire per potere vincere la “sfida” e la possibilità della realizzazione della città metropolitana.
Mettere il territorio e alcuni luoghi particolari, considerati poveri e in alcuni casi perduti ad ogni possibilità e progetto di rilancio economico e sociale, al centro della visione della nuova città metropolitana significa scoprire e ripartire dai “tesori” ambientali e culturali su cui è possibile costruire nuovo sviluppo e coesione sociale, restituendo la visione e la proposta dal basso delle comunità che li vivono, a partire da:
- la valorizzazione e la tutela del paesaggio, dei beni ambientali e culturali, riconoscendo la dimensione estetica come valore che permette di esaltare la vocazione alla qualità, riconoscere nel paesaggio e nelle comunità che lo hanno preservato il motore principale dello sviluppo e un campo d’investimento prioritario, con la consapevolezza che l’efficienza, l’uso razionale delle risorse, il rispetto dell’ambiente sono uno straordinario vantaggio economico.
- la rigenerazione urbana, il contrasto all’abusivismo e al consumo di suolo;
- l’innovazione tecnologica come strumento irrinunciabile per affrontare il futuro, insieme alla costruzione di una capacità d’adattamento che permetta di cogliere le opportunità;
- l’identità, che dà valore alla memoria, ma non vuole imbalsamare il passato, intrecciandosi con l’innovazione per farne un trampolino verso il futuro;
- la coesione sociale, unico strumento, insieme alla cultura e a nuove economie, in grado di affermare la legalità e contrastare la criminalità organizzata;
- il coraggio di puntare sull’eccellenza, unendo spirito solidaristico e interesse d’impresa che veda nella comunità locale un decisivo fattore di competitività, un coprotagonista da coinvolgere nella scelta della direzione dello sviluppo; una green economy che punti a creare nuova economia e nuova occupazione attraverso la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del luogo e una visione di sistema moderna e concreta che permetta di recuperare i ritardi accumulati nello sviluppo di tecnologia, di talenti e del territorio.
L’intervento prevede una fase di coprogettazione istituzionale nell’ambito del protocollo in via di attivazione con la Città Metropolitana, retto da alcune specifiche fasi:
• l’individuazione delle “aree bersaglio”, di cui almeno una individuata nel Comune di Reggio Calabria e almeno altre 3 nei Comuni della Città metropolitana, che siano aree ed i quartieri marginali e dunque i cittadini che maggiormente necessitano di servizi, assistenza e presa in carico;
• la predisposizione, all’interno della piattaforma web di cittadinanza, prevista nell’intervento di Asse 1 “RC1.1.1.e - RC cittadinanza attiva” di progettazione collaborativa per l’incontro tra domanda e offerta di innovazione sociale (fabbisogni e idee progettuali);
• lo svolgimento di procedure di evidenza pubblica, condotte dall’Autorità Urbana, per l’individuazione delle migliori idee progetto di accompagnamento e sostegno nelle aree bersaglio (cantieri);
• il sostegno alla realizzazione di ipotesi progettuali anche attraverso l’erogazione di piccoli sussidi, per trasformare reti e progetti embrionali di innovazione sociale in vere e proprie organizzazioni strutturate e in grado di sostenersi nel tempo, ricevere contributi da altri soggetti donatori, oppure essere utilizzati dalle Amministrazioni Pubbliche nelle forme proprie dell’acquisizione di servizi (collaborazione sussidiaria tra ente pubblico e privato sociale a sensi della L. 328/2000) e/o altre realtà economiche del territorio.
I progetti presentati dovranno prevedere alcuni elementi qualificanti:
● L’istituzione di Laboratorio Civici nei Cantieri, e di una Rete Istituzionale che accompagni la nascita del laboratorio e la sua affermazione come presidio civico e partecipativo; l’attivazione (anche mediante il ricorso a soggetti qualificati del terzo settore o Università e centri di ricerca , etc) di percorsi di accompagnamento e coaching (con formazione specialistica, anche su tematiche organizzative, finanziarie, ecc.) dedicati a sostenere l’evoluzione delle idee progettuali proposte da individui, associazioni e soggetti del terzo settore, con reti e collaborazioni stabili tra pubblico, privato e/o tra cittadini;
● L’attivazione di Percorsi di Rigenerazione territoriale, attraverso la formazione e il coinvolgimento dei cittadini nel ripristino funzionale di aree del quartiere da recuperare alla socializzazione (orti sociali, verde urbano, giochi…) e la diretta collaborazione del Comune, Iniziative culturali e animazione territoriale e di strada, percorsi di comunità…
● La creazione di percorsi di orientamento per il lavoro destinato ai cittadini di origine straniera e italiana, nei quali sperimentare percorsi di autoimprenditorialità con particolare riferimento alle esperienze di cooperazione che individuate sul territorio (in particolare falegnameria, orti sociali, agricoltura sostenibile, riuso…)
Al momento è presente per tale progetto uno studio di fattibilità, nell’ambito di un percorso specificamente pensato per l’area periferica di Arghillà, una delle tre aree periferiche reggine individuate, e denominato “Ottavo Sacramento”, già valutato positivamente dal Ministero delle Pari Opportunità.
Città
Codice Progetto
RC3.3.1.e
Ambito
Azione
Soggetto attuatore
Comune di Reggio Calabria
R.U.P.
Francesco Barreca
Data inizio
01-03-2018
Data fine
31-12-2020
Avanzamento finanziario
Importo Programmato
€ 92.039,83
Importo Ammesso A Finanziamento
€ 166.905,00
Importo Giuridicamente Vincolante
€ 92.039,83
Importo Erogato
€ 92.039,83
Photogallery
Foto non disponibili