Riforestazione della R.N.O. Monte Pellegrino

Descrizione dell'intervento

L’intervento da realizzare in unica soluzione prevede di accompagnare la ricostituzione passiva delle zone percorse da incendio, con il ripristino dell'ecosistema forestale (ricostituzione attiva) privilegiando sia la struttura originaria autoctona che la funzione di Riserva.
L’area d’intervento interessata dal passaggio del fuoco, è di 150 ettari e rappresenta circa il 40% dell’area complessiva della zona A della Riserva Naturale Orientata Monte Pellegrino. È da rilevare che la egetazione arborea della maggior parte della suddetta area, era costituita da Gimnospermae alloctone a netta prevalenza del genere Pinus, espressione classica degli interventi di riforestazione effettuati tra la prima e la seconda metà del secolo scorso. Attualmente si assiste ad uno stato di notevole degrado antropico che caratterizza Monte Pellegrino che è accompagnato dagli effetti negativi della marginalità dei suoli sulla vegetazione, per la rilevante percentuale di roccia affiorante e la conseguente scarsa profondità dei substrati. Se a tutto ciò si aggiunge anche il notevole danno che il passaggio del fuoco ha determinato sul modesto potenziale pedologico, si comprende che i criteri di indirizzo per la ricostituzione del manto vegetale, non possono prescindere dalla scelta di metodi e tecniche di intervento, incentrati sulle dinamiche delle successioni secondarie, per la ricostruzione e/o restauro di un manto vegetale autoctono, in equilibrio con le caratteristiche pedoclimatiche dell’area d’intervento. Pertanto, con l’adozione di tali criteri di indirizzo sarà certamente possibile migliorare le condizioni del Monte ed a ripristinare la funzione di “polmone verde” della città.
In particolare, l’adozione di tali criteri consente:
• Di accelerare i tempi di ricostruzione del manto vegetale nelle superfici percorse da incendio (ricostituzione attiva, che favorisce una più rapida successione secondaria del soprassuolo) superando i tempi molto lunghi delle dinamiche imposte dalle successioni primarie (ricostituzione passiva).
• Di utilizzare, all’impianto, specie arboree e arbustive autoctone, appartenenti al contingente floristico della vegetazione naturale potenziale dell’area oggetto dell’intervento, nel contesto del potenziale vegetazionale che lo stato attuale dei diversi ambienti in cui si articola l’area d’intervento, esprime.
• Di fare riferimento alle serie di cui è costituita la vegetazione naturale protetta di Monte Pellegrino (della Palma nana (Pistacio-Chamaeropo humilis sigmetum), lungo i versanti subcostieri, del Leccio e dell’Alaterno (Rhamno-Querco ilicis sigmetum pistacietoso terebinthi), sui versanti detritici; dell’Olivastro (Oleo-Euphorbio dendroidis sigmetum), sulle cenge e le creste rocciose più aride (versante sud), del Leccio e del Lentisco (Pistacio-Querco ilicis sigmetum), nella parte alta del tavolato.
• Di conferire al nuovo impianto di riforestazione, con la successione secondaria, la resilienza al fuoco e alle infestanti esotiche come il Pennisetum setaceum.
• Di valorizzare le peculiarità descritte nei piani di gestione della R. N. O. Monte Pellegrino e del S.I.C. ITA 020014, elevato con Decreto del Ministero dell’Ambiente del 21/12/2015 a Zona Speciale di Conservazione.
In tal modo, in linea con il Piano di Gestione Forestale, si ricreerà la composizione e la struttura originaria dell'ecosistema, dunque, meno infiammabile ad un eventuale ulteriore passaggio del fuoco, e si conterranno i processi di degradazione aggravati dall'incendio avvenuto

Livello di progettazione: definitivo


Città

Palermo

Codice Progetto

PA6.1.4.b

Ambito

Azione

Azione 6.1.4

Soggetto attuatore

Comune di Palermo

Codice Unico Progetto - CUP

D79J21009660006

R.U.P.

Mario Manetta

Data inizio

n.d.

Data fine

n.d.

Avanzamento finanziario

Importo Programmato

€ 5.167.804,48

Importo Ammesso A Finanziamento

€ 5.167.804,48

Importo Giuridicamente Vincolante

€ 3.692.865,42

Importo Erogato

€ 710.690,23

Photogallery

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Documentazione

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