Descrizione dell'intervento
L’Accoglienza a bassa soglia è rivolta a persone adulte in difficoltà (senza dimora, immigrati, persone con problemi di dipendenze…) di entrambi i sessi. L’accoglienza è garantita anche ai non residenti e ad adulti stranieri presenti sul territorio cittadino con problemi indifferibili e urgenti o in condizioni non compatibili con la vita in strada. Gli Obiettivi principali dell’accoglienza a bassa soglia sono:
– Offrire una risposta concreta a bisogni primari, la cui soddisfazione è importante per la salute fisica e mentale (dormire, mangiare, lavarsi, vestirsi, avere materiale sterile, un luogo dove passare il tempo e socializzare, ecc…) e dove potersi riappropriare della propria libertà, intesa come libertà di scelta;
– favorire l’accesso delle persone alla rete dei servizi per un ottimale utilizzo delle risorse del territorio;
– agganciare le persone che non afferiscono ai servizi;
– realizzare interventi di riduzione del danno mirati a contenere il cumulo di costi aggiuntivi per il singolo e per l’intera collettività;
– promuovere il mutuo auto aiuto, favorire processi di cittadinanza attiva.
La transizione da un approccio emergenziale o a gradini verso un approccio housing first, dovrà necessariamente essere graduale. In tal senso nell’attivazione degli interventi a bassa soglia sarà necessario:
– prevedere periodi di accoglienza congruenti con le esigenze progettuali di ciascuno, così come definite nei relativi percorsi di presa in carico individuale: allo stato attuale una accoglienza inferiore ai tre mesi;
– stabilire circuiti di comunicazione continui ed efficaci tra la struttura e tutti gli altri servizi rivolti agli ospiti accolti;
– curare la comunicazione e la relazione con il contesto sociale ambientale in cui la struttura è inserita per mediare eventuali conflitti e rendere meno stigmatizzante l’accesso alla struttura stessa per le persone;
– prevedere specifiche azioni mirate all’attivazione e al potenziamento della partecipazione degli ospiti in modo da creare, negli ambiti in cui questo sia possibile, una gestione parzialmente condivisa tra operatori e persone accolte.
L’Accoglienza “a bassa soglia” rappresenta un modello di intervento sociale indirizzato agli adulti in situazione di estrema difficoltà. In linea di massima, a contraddistinguere una struttura di bassa soglia concorrono diversi fattori:
– Massima accessibilità: non ci sono condizioni che impediscano a monte l’accesso al servizio, tranne la maggiore età e l’effettiva necessità di accedervi.
– Rapporto tra operatori e utenti: la relazione che si instaura non è di tipo terapeutico, l’utente non deve rispettare alcun percorso o patto, ma semplici ed elementari regole di convivenza.
– Lavoro di rete tra diversi servizi sia di bassa soglia ( unità mobili, dormitori) che socio-sanitari (ambulatori, ospedali, servizi sociali, Ser.t), per facilitare la risposta a bisogni più specifici manifestati dall’utenza.
Le strutture a Bassa soglia sono attive tutti i giorni comprese domeniche e festivi. La struttura è aperta al pubblico per l’accoglienza notturna e può offrire agli ospiti anche accoglienza diurna (attività laboratoriali, distribuzione viveri o servizio mensa, lavanderia, servizi igienici…). In caso di emergenza climatica o di particolari condizioni di salute potrà essere prevista una Accoglienza h24.
L’attività è in fase di progettazione esecutiva.
– Offrire una risposta concreta a bisogni primari, la cui soddisfazione è importante per la salute fisica e mentale (dormire, mangiare, lavarsi, vestirsi, avere materiale sterile, un luogo dove passare il tempo e socializzare, ecc…) e dove potersi riappropriare della propria libertà, intesa come libertà di scelta;
– favorire l’accesso delle persone alla rete dei servizi per un ottimale utilizzo delle risorse del territorio;
– agganciare le persone che non afferiscono ai servizi;
– realizzare interventi di riduzione del danno mirati a contenere il cumulo di costi aggiuntivi per il singolo e per l’intera collettività;
– promuovere il mutuo auto aiuto, favorire processi di cittadinanza attiva.
La transizione da un approccio emergenziale o a gradini verso un approccio housing first, dovrà necessariamente essere graduale. In tal senso nell’attivazione degli interventi a bassa soglia sarà necessario:
– prevedere periodi di accoglienza congruenti con le esigenze progettuali di ciascuno, così come definite nei relativi percorsi di presa in carico individuale: allo stato attuale una accoglienza inferiore ai tre mesi;
– stabilire circuiti di comunicazione continui ed efficaci tra la struttura e tutti gli altri servizi rivolti agli ospiti accolti;
– curare la comunicazione e la relazione con il contesto sociale ambientale in cui la struttura è inserita per mediare eventuali conflitti e rendere meno stigmatizzante l’accesso alla struttura stessa per le persone;
– prevedere specifiche azioni mirate all’attivazione e al potenziamento della partecipazione degli ospiti in modo da creare, negli ambiti in cui questo sia possibile, una gestione parzialmente condivisa tra operatori e persone accolte.
L’Accoglienza “a bassa soglia” rappresenta un modello di intervento sociale indirizzato agli adulti in situazione di estrema difficoltà. In linea di massima, a contraddistinguere una struttura di bassa soglia concorrono diversi fattori:
– Massima accessibilità: non ci sono condizioni che impediscano a monte l’accesso al servizio, tranne la maggiore età e l’effettiva necessità di accedervi.
– Rapporto tra operatori e utenti: la relazione che si instaura non è di tipo terapeutico, l’utente non deve rispettare alcun percorso o patto, ma semplici ed elementari regole di convivenza.
– Lavoro di rete tra diversi servizi sia di bassa soglia ( unità mobili, dormitori) che socio-sanitari (ambulatori, ospedali, servizi sociali, Ser.t), per facilitare la risposta a bisogni più specifici manifestati dall’utenza.
Le strutture a Bassa soglia sono attive tutti i giorni comprese domeniche e festivi. La struttura è aperta al pubblico per l’accoglienza notturna e può offrire agli ospiti anche accoglienza diurna (attività laboratoriali, distribuzione viveri o servizio mensa, lavanderia, servizi igienici…). In caso di emergenza climatica o di particolari condizioni di salute potrà essere prevista una Accoglienza h24.
L’attività è in fase di progettazione esecutiva.
Città
Codice Progetto
NA3.2.2.b
Ambito
Azione
Soggetto attuatore
Comune di Napoli
Codice Unico Progetto - CUP
R.U.P.
Maria Rosaria Cesarino
Data inizio
01-01-2017
Data fine
01-12-2020
Avanzamento finanziario
Importo Programmato
€ 6.189.586,15
Importo Ammesso A Finanziamento
€ 6.189.586,15
Importo Giuridicamente Vincolante
€ 6.230.303,15
Importo Erogato
€ 5.702.033,33