Descrizione dell'intervento
Il progetto Quartieri Connessi intende attivare servizi innovativi espressione della partecipazione del terzo settore e della collettività in aree e quartieri caratterizzati da situazioni di degrado e marginalità socio-economica, individuando attraverso una procedura selettiva di co-progettazione il/i soggetto/i attuatore/i e sostenendo finanziariamente l’avvio dei servizi. Uno degli obiettivi principali del progetto è quello di avviare nuovi spazi di aggregazione sociale e culturale, nuovi servizi per le comunità locali e nuove opportunità per lo sviluppo di progetti micro-imprenditoriali allo scopo di rispondere ai bisogni locali emergenti che stanno mettendo in crisi i sistemi economici e sociali tradizionali, innestando attività e servizi che favoriscano l’inclusione sociale e rafforzino le relazioni di comunità .
Il progetto integra tre diversi assi di intervento (asse 1, asse 3 e asse 4) e prevede l’impiego delle risorse PON Metro per la riqualificazione di nove spazi inutilizzati o sottoutilizzati in condizioni di degrado che fanno parte del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Milano. Si tratta principalmente di portinerie o locali commerciali sfitti, diversificati tra loro per caratteristiche e metratura, presenti al piano terra di nove complessi residenziali collocati in ambiti periferici della città che presentano criticità e fenomeni di esclusione sociale. In ciascuno di questi locali sarà finanziato l’avvio dei progetti, selezionati tramite procedura di co-progettazione, per lo sviluppo di servizi innovativi e attività culturali e micro-imprenditoriali rivolti agli inquilini (target sociali diversi e con presenza di fenomeni di marginalità) e più in generale al quartiere di riferimento. Gli spazi riqualificati oltre a offrire nuovi servizi costruiti sui bisogni della cittadinanza dovranno anche fungere da punti di aggregazione locale e di accesso facilitato e guidato a una serie di servizi digitali destinati agli inquilini ERP sviluppati attraverso una nuova piattaforma digitale (azione PON MI1.1.1.a). I progetti finanziati dovranno mirare a:
• rafforzare la rete di vicinato e di quartiere, facilitando l’interazione con le diverse realtà locali che possono diventare soggetti promotori e moltiplicatori del progetto;
• attivare e coinvolgere la comunità locale attraverso progetti di economia di prossimità che possano innescare nuove opportunità e potenzialità fondate sulla condivisione e la reciprocità;
• abilitare target di soggetti svantaggiati attraverso la formazione professionale e l’inserimento lavorativo.
La realizzazione dei servizi descritti nella presente azione, avverrà all’interno degli spazi riqualificati con l’obiettivo di dare pieno accesso e sviluppo ai servizi digitali costruiti con l’ausilio dell’attuazione delle azioni PON MI1.1.1.a e MI4.2.1.a.
La tipologia dell’offerta è strettamente relazionata con i bisogni espressi nei contesti periferici di edilizia residenziale pubblica dove i contenitori spaziali sono collocati, con l’obiettivo prioritario di innescare percorsi di inclusione sociale a favore di cittadini svantaggiati.
In questa direzione, le tematiche principali che troveranno declinazione sono legate all’aggregazione (la creazione e qualificazione di luoghi di ritrovo prossimi e idonei ad accogliere attività di vario tipo per l’aumento della coesione sociale e il dialogo tra comunità/generazioni differenti), al sostegno e orientamento alla creazione di attività micro-imprenditoriali (a partire da attività di collaborazione alle piccole manutenzioni e riparazioni, all’assistenza nei rapporti col gestore, all’autogestione o gestione collaborativa di spazi e servizi), all’animazione culturale e tecnologica (anche con il ricorso a banche del tempo, marketplace per scambio di servizi, ecc.).
Il sostegno economico per un periodo di start-up dei servizi della durata di 24 mesi andrà a finanziare il 90% del costo del progetto a fronte di un co-finanziamento da parte dei soggetti attuatori del 10% minimo dell’importo totale.
In base alle caratteristiche spaziali dei locali riqualificati e ai contesti urbani e sociali in cui si collocano, i servizi da insediare dovranno fare riferimento a uno dei seguenti modelli:
-sviluppo di servizi collaborativi a vocazione sociale utili alla collettività, destinati principalmente a inquilini ERP, finalizzati all’inclusione, al rafforzamento di una rete di vicinato, al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti tramite l’attivazione di servizi improntati alla mutualità, alla condivisione, al welfare di prossimità e all’economia circolare (sul modello delle portinerie sociali);
-sviluppo di attività e servizi a vocazione sociale, culturale e creativa, finalizzati all’animazione degli spazi tramite rotazione di diverse attività e iniziative, con l’obiettivo di aumentare il livello di interazione tra gli abitanti, di sviluppare sinergie con il quartiere e altri soggetti attivi e di abilitare questi spazi a diventare nuovi luoghi di aggregazione aperti alla cittadinanza;
-avvio di attività micro-imprenditoriali ad alto impatto sociale che prevedano il coinvolgimento degli inquilini ERP come fruitori o come soggetti attivi da inserire e formare.
Tutti i servizi e le attività dovranno creare un contesto in cui lavoro, competitività con il mercato, e inclusione sociale convivano, con l’obiettivo di raggiungere l’autosostenibilità economica dopo il periodo di start up (primi 24 mesi). L’insieme dei servizi e delle attività insediati nei nove spazi sarà coordinato e integrato attraverso le funzioni estese della piattaforma web di Quartieri Connessi (Azione MI 1.1.1.a) che prevede da parte degli attuatori del progetto un lavoro di redazione volto a trasformare la relazione con le comunità – orizzontali e verticali da meramente passiva o amministrativa, in attiva, compartecipativa ai vari livelli. È attraverso un lavoro preliminare di comprensione dei bisogni e di coinvolgimento delle realtà sociali locali, degli abitanti dei quartieri e degli inquilini che si arriverà a puntualizzare specifici servizi, progettualità e modalità gestionali. I punti di accesso diretto ai servizi e micro-imprese consentiranno di arricchire la piattaforma web di contenuti (attività, catalogo di micro-servizi locali), ma soprattutto favoriranno la costituzione e abilitazione di comunità orizzontali verso la condivisione, l’inclusione e la collaborazione.
Questo tipo di integrazione tra servizi di prossimità e servizi digitali è inoltre di fondamentale importanza per l’attivazione e gestione delle comunità verticali collaborative. Queste producono di fatto un’estensione logica della funzione di monitoraggio e feedback già attiva con i custodi e alcuni comitati accreditati.
Il progetto integra tre diversi assi di intervento (asse 1, asse 3 e asse 4) e prevede l’impiego delle risorse PON Metro per la riqualificazione di nove spazi inutilizzati o sottoutilizzati in condizioni di degrado che fanno parte del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Milano. Si tratta principalmente di portinerie o locali commerciali sfitti, diversificati tra loro per caratteristiche e metratura, presenti al piano terra di nove complessi residenziali collocati in ambiti periferici della città che presentano criticità e fenomeni di esclusione sociale. In ciascuno di questi locali sarà finanziato l’avvio dei progetti, selezionati tramite procedura di co-progettazione, per lo sviluppo di servizi innovativi e attività culturali e micro-imprenditoriali rivolti agli inquilini (target sociali diversi e con presenza di fenomeni di marginalità) e più in generale al quartiere di riferimento. Gli spazi riqualificati oltre a offrire nuovi servizi costruiti sui bisogni della cittadinanza dovranno anche fungere da punti di aggregazione locale e di accesso facilitato e guidato a una serie di servizi digitali destinati agli inquilini ERP sviluppati attraverso una nuova piattaforma digitale (azione PON MI1.1.1.a). I progetti finanziati dovranno mirare a:
• rafforzare la rete di vicinato e di quartiere, facilitando l’interazione con le diverse realtà locali che possono diventare soggetti promotori e moltiplicatori del progetto;
• attivare e coinvolgere la comunità locale attraverso progetti di economia di prossimità che possano innescare nuove opportunità e potenzialità fondate sulla condivisione e la reciprocità;
• abilitare target di soggetti svantaggiati attraverso la formazione professionale e l’inserimento lavorativo.
La realizzazione dei servizi descritti nella presente azione, avverrà all’interno degli spazi riqualificati con l’obiettivo di dare pieno accesso e sviluppo ai servizi digitali costruiti con l’ausilio dell’attuazione delle azioni PON MI1.1.1.a e MI4.2.1.a.
La tipologia dell’offerta è strettamente relazionata con i bisogni espressi nei contesti periferici di edilizia residenziale pubblica dove i contenitori spaziali sono collocati, con l’obiettivo prioritario di innescare percorsi di inclusione sociale a favore di cittadini svantaggiati.
In questa direzione, le tematiche principali che troveranno declinazione sono legate all’aggregazione (la creazione e qualificazione di luoghi di ritrovo prossimi e idonei ad accogliere attività di vario tipo per l’aumento della coesione sociale e il dialogo tra comunità/generazioni differenti), al sostegno e orientamento alla creazione di attività micro-imprenditoriali (a partire da attività di collaborazione alle piccole manutenzioni e riparazioni, all’assistenza nei rapporti col gestore, all’autogestione o gestione collaborativa di spazi e servizi), all’animazione culturale e tecnologica (anche con il ricorso a banche del tempo, marketplace per scambio di servizi, ecc.).
Il sostegno economico per un periodo di start-up dei servizi della durata di 24 mesi andrà a finanziare il 90% del costo del progetto a fronte di un co-finanziamento da parte dei soggetti attuatori del 10% minimo dell’importo totale.
In base alle caratteristiche spaziali dei locali riqualificati e ai contesti urbani e sociali in cui si collocano, i servizi da insediare dovranno fare riferimento a uno dei seguenti modelli:
-sviluppo di servizi collaborativi a vocazione sociale utili alla collettività, destinati principalmente a inquilini ERP, finalizzati all’inclusione, al rafforzamento di una rete di vicinato, al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti tramite l’attivazione di servizi improntati alla mutualità, alla condivisione, al welfare di prossimità e all’economia circolare (sul modello delle portinerie sociali);
-sviluppo di attività e servizi a vocazione sociale, culturale e creativa, finalizzati all’animazione degli spazi tramite rotazione di diverse attività e iniziative, con l’obiettivo di aumentare il livello di interazione tra gli abitanti, di sviluppare sinergie con il quartiere e altri soggetti attivi e di abilitare questi spazi a diventare nuovi luoghi di aggregazione aperti alla cittadinanza;
-avvio di attività micro-imprenditoriali ad alto impatto sociale che prevedano il coinvolgimento degli inquilini ERP come fruitori o come soggetti attivi da inserire e formare.
Tutti i servizi e le attività dovranno creare un contesto in cui lavoro, competitività con il mercato, e inclusione sociale convivano, con l’obiettivo di raggiungere l’autosostenibilità economica dopo il periodo di start up (primi 24 mesi). L’insieme dei servizi e delle attività insediati nei nove spazi sarà coordinato e integrato attraverso le funzioni estese della piattaforma web di Quartieri Connessi (Azione MI 1.1.1.a) che prevede da parte degli attuatori del progetto un lavoro di redazione volto a trasformare la relazione con le comunità – orizzontali e verticali da meramente passiva o amministrativa, in attiva, compartecipativa ai vari livelli. È attraverso un lavoro preliminare di comprensione dei bisogni e di coinvolgimento delle realtà sociali locali, degli abitanti dei quartieri e degli inquilini che si arriverà a puntualizzare specifici servizi, progettualità e modalità gestionali. I punti di accesso diretto ai servizi e micro-imprese consentiranno di arricchire la piattaforma web di contenuti (attività, catalogo di micro-servizi locali), ma soprattutto favoriranno la costituzione e abilitazione di comunità orizzontali verso la condivisione, l’inclusione e la collaborazione.
Questo tipo di integrazione tra servizi di prossimità e servizi digitali è inoltre di fondamentale importanza per l’attivazione e gestione delle comunità verticali collaborative. Queste producono di fatto un’estensione logica della funzione di monitoraggio e feedback già attiva con i custodi e alcuni comitati accreditati.
Città
Codice Progetto
MI3.3.1.b
Ambito
Azione
Soggetto attuatore
Enti del Terzo Settore
Codice Unico Progetto - CUP
R.U.P.
Angelo Foglio
Data inizio
01-04-2017
Data fine
31-12-2019
Avanzamento finanziario
Importo Programmato
€ 562.500,00
Importo Ammesso A Finanziamento
€ 562.500,00
Importo Giuridicamente Vincolante
€ 442.135,57
Importo Erogato
€ 164.328,32