Inclusione sociale e abitativa per superare l'emergenza da COVID19

Descrizione dell'intervento

Fase 1) Azioni tese a rigenerare e rinsaldare i legami territoriali per promuovere inclusione e coesione sociale in aree degradate attraverso attività culturali, di animazione territoriale e collaborazione civica con particolare riferimento al fenomeno delle nuove povertà per il rilancio ed il rinnovamento del lavoro di comunità e la creazione di innovazione sociale che potranno contribuire al recupero in chiave socio-economica e culturale delle aree oggetto di intervento. Con questo approccio si vuole continuare a rispondere ai bisogni sempre più complessi che si affacciano ai servizi sociali attraverso una coprogettazione personalizzata costruita con la persona, che si profili come coinvolgimento, attivazione, recupero delle proprie risorse, integrazione nel tessuto sociale; non solo, quindi, come misura socioassistenziale o “prestazionale”. Questo percorso coinvolge i servizi sociali e socio-educativi, i beneficiari e i soggetti del territorio. Target: i destinatari principali sono gli individui e i gruppi target residenti in aree degradate, in condizione di marginalità e a rischio di esclusione sociale, ma le caratteristiche dell'azione sono tali da creare poli di attrazione di livello cittadino che favoriranno la contaminazione culturale e la compresenza di differenti fasce d'età e background sociale. Risorse destinate a questa fase, euro 266.000,00.
Fase 2) Proseguimento degli interventi per il contrasto al disagio abitativo che investe fasce fragili di popolazione e il reintegro nel tessuto sociale dei soggetti individuati, tramite percorsi personalizzati mirati al recupero dell'autonomia. Gli interventi seguiranno il paradigma dell'housing first, che considera come obiettivo intermedio necessario all'integrazione sociale e lavorativa, il superamento e la prevenzione della povertà abitativa. Altri significativi interventi, che consentono di rispondere ai bisogni abitativi, prevederanno il proseguimento e potenziamento delle attività di pronta accoglienza e transizione abitativa le quali consentono, in maniera distinta ma complementare, di rispondere a difficoltà alloggiative emergenti attraverso un'accoglienza temporanea finalizzata alla riacquisizione dell’autonomia abitativa. Target: Individui e nuclei familiari in condizione di rilevante povertà abitativa.
Nella realizzazione di questa fase progettuale particolare attenzione verrà posta al coinvolgimento di persone appartenenti a fasce di popolazione che presentino bisogni specifici per cui questo tipo di interventi può costituire un reale miglioramento della qualità di vita nel breve e medio termine: persone provenienti da percorsi di detenzione che non hanno più reti sul territorio; giovani migranti che non possono accedere ad altri progetti di accoglienza, con progetti migratori falliti e reti sociali del tutto assenti nel paese di accoglienza; persone con dipendenze attive e problematiche psichiatriche da lungo tempo senza dimora; persone LGBT oggetto di stigma da parte della propria rete familiare e territoriale, persone con recenti fratture famigliari e relazionali che stanno vivendo un'improvvisa esclusione con rischio di rapido deterioramento individuale ed esperienza conseguente di vita di strada. Per quanto riguarda i percorsi di pronta accoglienza e transizione abitativa ci si rivolgerà soprattutto a nuclei anche con minori o singoli in situazione di forte disagio abitativo di qualsiasi provenienza e a minoranze culturali presenti sul territorio.
- Housing First
Il progetto, dopo un periodo di sperimentazione che ha visto come target d’elezione i senza fissa dimora, viene strutturato e ampliato. In particolare allarga il target dei beneficiari a specifiche fasce di persone in condizione di fragilità estrema e forte disagio abitativo. Il progetto si sviluppa secondo l’approccio housing first e seguendo il modello di agenzia sociale per casa, dove l’ente attuatore contatta direttamente il proprietario di casa privato, gli offre di affittare la sua proprietà e diventa l’affittuario ufficiale; offre inoltre un lavoro sociale agli inquilini affinché siano in grado di sostenere l’affitto e percorsi educativi specialistici (orientamento e ricerca lavoro, assistenza e affiancamento nel rapporto con i servizi e la rete, ecc.) - Pronta accoglienza/Transizione abitativa
Il progetto prevede un sistema di inserimenti temporanei di breve e medio termine in alloggi non ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) volto a fronteggiare i casi di estrema emergenza abitativa riguardanti nuclei familiari o individui soli in condizione di particolare fragilità sociale. Un’équipe specialistica valuta periodicamente i casi segnalati; ASP ha la gestione complessiva degli immobili e la gestione ed il monitoraggio dell'andamento dei progetti di inserimento e di accompagnamento. Gli inserimenti sono subordinati alla firma di un patto di aiuto in cui l’utenza interessata aderisce ad un progetto integrato e personalizzato di inclusione attiva e accompagnamento al lavoro e/o alla rete dei servizi.
- Agenzia sociale per la casa
L’agenzia sociale per l’affitto svolge azioni di accompagnamento alla ricerca attiva di un alloggio nel mercato privato, per quei nuclei accolti in progetti di pronta accoglienza di transizione abitativa che se pur in possesso dei requisiti, necessitano di un supporto attraverso una figura specifica con il compito di mappare i progetti di contrasto all’emergenza abitativa e le risorse alloggiative già presenti agevolando l’uscita verso il mercato privato. L’agenzia deve seguire i cambiamenti del mercato degli immobili, le esigenze e i bisogni dei singoli e delle famiglie. Per la sua efficacia, riveste fondamentale importanza la costruzione della rete territoriale con altri soggetti del territorio con i quali collaborare unendo le diverse competenze, come ad esempio, altri soggetti pubblici e de privato sociale, ditte edili/cooperative sociali edili, istituti bancari, assicurativi e di credito, associazioni di categoria dei proprietari immobiliari e degli inquilini, università, etc. La costruzione di una rete tra pubblico e privato diventa fondamentale soprattutto a fronte della scarsità di risorse alloggiative ma anche in risposta all’esigenza di costruire risposte alloggiative adeguate e sostenibili che possano accogliere le diverse tipologie di famiglie in uscita da percorsi di accoglienza.
Risorse destinate, euro 1.744.000,00;
Fase 3) Proseguimento dell’intero intervento relativo al Piano Freddo del Comune di Bologna per l’accoglienza a bassa soglia di accesso di persone in difficoltà e/o senza dimora e per l’attuazione di misure a contrasto della grave marginalità adulta, mediante il rafforzamento delle attività progettuali anche in funzione delle esigenze intervenute dall’emergenza sanitaria COVID-19. All’interno delle strutture, nel rispetto delle misure in vigore, viene garantito il distanziamento imposto dalla pandemia attraverso la rimodulazione dei posti, la dotazione di dispositivi di sicurezza per gli ospiti e gli operatori e l’esecuzione di tamponi a cura del Dipartimento di Sanità Pubblica.
Risorse destinate, euro 450.000,00;
Fase 4) L’area denominata “Lazzaretto” è situata all’interno della zona Lame – Quartiere Navile. Da circa un ventennio sono dislocate al suo interno le sedi di servizi alla persona con caratteristiche eterogenee. Il Laboratorio urbao “Lazzar-US” si pone l’obiettivo di individuare ed attivare delle azioni finalizzate alla “ricucitura” di un legame positivo tra la popolazione residente nell’area “Lazzaretto” e la città. Il processo di rigenerazione punta all’interazione fra Ente Locale, Enti gestori, cittadini, Amministrazione, associazioni e imprese nel campo dell’innovazione urbana, con una particolare attenzione ai temi legati alle nuove economie, all’ambiente, alla rigenerazione e alla cura del territorio, al contrasto ai fenomeni di ghettizzazione e degrado, sia dal punto di vista fisico che immateriale. Attenzione particolare viene rivolta all’identificazione di spazi destinati ad attività di pubblico interesse, dotati di accessibilità, funzionalità ed un profilo smart. Qui potrebbero quindi trovare sede spazi di coworking e lavoro collaborativo, spazi espositivi o per attività sportive e per eventi volti alla promozione del lavoro di comunità e di contrasto alla ghettizzazione dell’area.
Risorse destinate, euro 200.000,00.


Città

Bologna

Codice Progetto

BO7.1.1.a

Ambito

Azione

Azione 7.1.1

Soggetto attuatore

Comune di Bologna

Codice Unico Progetto - CUP

F39J21011800006

R.U.P.

Maria Adele Mimmi

Data inizio

01-09-0021

Data fine

n.d.

Avanzamento finanziario

Importo Programmato

€ 2.660.000,00

Importo Ammesso A Finanziamento

€ 2.910.000,00

Importo Giuridicamente Vincolante

€ 2.910.000,00

Importo Erogato

€ 887.835,11

Photogallery

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Documentazione

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