Varchi ZTL ambientali

Descrizione dell'intervento

La crisi causata dalla pandemia ha inciso sulle condizioni socio-economiche della cittadinanza e ha trasformato la relazione con lo spazio urbano e le sue funzioni ecosistemiche, andando anche a ripercuotersi su qualità ed efficacia dei servizi offerti dalle Amministrazioni.
L’intervento è quindi pensato per contribuire al rilancio e al potenziamento delle condizioni di contesto necessarie a favorire la sostenibilità urbana agendo sui sistemi di mobilità sostenibile, sul superamento del deficit di infrastrutture, sull’incremento della qualità ambientale ed è pertanto finanziato nell’ambito della risposta dell’Unione alla pandemia di Covid-19.

L’oggetto dell’intervento è un Sistema di varchi elettronici per il controllo automatico degli accessi alla ZTL Ambientale di Roma – ZTL Area Verde.
Roma Capitale ha infatti aderito alla Dichiarazione "Fossil Fuel Free Streets" del Network internazionale C40 ed ha dichiarato la volontà di vietare la circolazione dei veicoli diesel, nel centro storico della città, entro il 2024.
Le condizioni di qualità dell’aria registrate negli scorsi anni hanno rappresentato un punto di criticità rispetto agli obiettivi di legge posti dal Piano Regionale della Qualità dell’Aria (approvato con Deliberazione n. 66 del 10.12.2009 dal Consiglio Regionale del Lazio). Nel maggio 2018 l'Italia è stata poi deferita alla Corte Europea per il non rispetto dei limiti di qualità dell'aria relativi al PM10 e da essa condannata anche per la situazione
di criticità di Roma, ed è ancora aperta la procedura di infrazione per il superamento dei limiti di qualità dell'area relativi al biossido d'azoto (NO2).
Occorre quindi favorire il rispetto di tale normativa in ciascun settore interessato da emissioni di PM10 ed ossidi d’azoto, fra cui la mobilità e occorre prevedere misure supplementari al fine di raggiungere la piena conformità ai valori limite di tali inquinanti nel più breve tempo possibile.

Il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) (deliberazione di Assemblea Capitolina n. 21 del 16 aprile 2015) prevede interventi volti a far diminuire la necessità di spostamenti con autoveicoli privati, sia in termini numerici che di distanze, a favore di una mobilità alternativa, a cui destinare una parte della superficie stradale, spesso riconvertendo
quella già esistente e dedicata alle automobili.

L’Amministrazione ha poi dotato Roma del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) adottato Assemblea Capitolina con Delibera n. 60 del 2 agosto 2019. Le attività realizzative del PGTU sono quindi da considerarsi parte integrante del PUMS e di cui il documento indica quanto in attuazione. Nello Scenario di Piano (SP) PUMS si sono quindi integrate le dotazioni infrastrutturali previste dal PUMS con ipotesi di Roadmap sulle restrizioni veicolari ai veicoli privati e merci e che dovrà essere approvata dall’Amministrazione quale piano attuativo del PUMS in base a principi di progressività e ragionevolezza nella tutela dei prevalenti interessi pubblici relativi alla qualità dell'aria e alla salvaguardia della salute, anche per rispondere alle sollecitazioni regionali in grado di far fronte alle richieste Comunitarie, già materializzate dall’adozione del nuovo PRQA (Piano Regionale della Qualità dell’Aria) da parte della Giunta Regionale del Lazio il 4/8/20.
Al momento dell’approvazione finale del Nuovo PRQA, le misure in esso contenute diverranno cogenti e quindi occorre predisporre strumenti e discipline in grado di proporre alternative equivalenti in termini emissivi alle pesanti restrizioni ivi previste.
La strategia prevista dal PUMS è quella di far convivere i sistemi e le regolamentazioni esistenti per le ZTL con nuove tipologie che evolvano verso il telepedaggio ed i sistemi di pagamento integrati (time based o area based) ovvero sistemi premianti i comportamenti virtuosi degli utenti (es. bonus di accesso/circolazione a scalare) che inneschino processi propri di ottimizzazione (efficientamento e maggior efficacia) nell’uso dell’infrastruttura di mobilità.
Per il raggiungimento di tale obiettivo, occorrerà l’implementazione di zone via via a crescente limitazione d’accesso comunemente conosciute come “Low Emission Zone - LEZ” – strutturate con sistemi tecnologici che prevedano la possibilità di accedere al loro interno con misure di inibizione all'accesso per gli autoveicoli maggiormente inquinanti e discipline agevolative. Vista la struttura di Roma occorrerà focalizzare l’attenzione sulle restrizioni alla circolazione nelle aree PGTU più interne o parte di esse, ove per larga parte è possibile il controllo del rispetto delle regole in forma automatizzata, ed ove l’Area Verde assume importanza essenziale, viste le normative già in essere che limitano i veicoli più inquinanti all’ingresso in tale Area.
Le aree centrali della città ovvero le Zone PGTU 1 Centro Storico, PGTU 2 Anello Ferroviario e PGTU 3 Area Verde risultano il punto di partenza per il nuovo modello di mobilità sostenibile di Roma Capitale esplicitato nel PUMS, vista anche la maggiore disponibilità ivi presente di trasporto pubblico di qualità.
Nei provvedimenti attuativi di ciascun passo della Roadmap dovrà essere altresì valutata e partecipata con cittadini e parti interessate eventuale flessibilità per categorie commerciali, bus turistici, motocicli ed “utenze deboli", in considerazione dell’esigenza della tutela delle attività imprenditoriali.
In relazione al miglioramento dei parametri di qualità dell’aria, tale complesso di misure andrà progressivamente a sostituire i provvedimenti di tipo emergenziale previsti per limitare le emissioni in atmosfera in particolari periodi di picco delle concentrazioni degli inquinati, quali le targhe alterne e i blocchi del traffico, attuati attualmente proprio nella PGTU 3 “Area Verde”. L’area è caratterizzata da una crescita edilizia che si è attestata sulle principali radiali, che hanno funzionato da viabilità principale o di accesso ai nuovi tessuti. Nel complesso emerge una forte densificazione sia in termini abitativi che di consumo di suolo. I grandi vuoti sono rappresentati dalle aree intorno alla Valle del Tevere, dai parchi, e da frammenti di aree agricole sopravvissute all’espansione edilizia.
Nella terza zona PGTU si inverte il rapporto modale tra il trasporto pubblico e quello privato; infatti, questa zona è interessata dai flussi provenienti dall’esterno e diretti alla prima o alla seconda zona PGTU: questi due elementi fanno sì che la terza zona risulti quella su cui è necessario concentrare maggiormente l’azione di governo. Questa zona è caratterizzata da una densità residenziale di 18.597 residenti/km2, notevolmente
maggiore rispetto a quella media intra GRA (15.315 residenti/km2) e una densità del sistema produttivo leggermente inferiore rispetto ai valori medi dell’area intra GRA (5.609 contro 7.147 addetti/km2).
Gli spostamenti totali nell’ora di punta sono 334.000, quasi ugualmente distribuiti in origine e destinazione, 176.500 in origine, 157.500 in destinazione.
I dati mostrano come i flussi di origine e destinazione risultano bilanciati evidenziando un sostanziale equilibrio tra le attività commerciali e terziarie e la residenzialità. Gli spostamenti che interessano questa area per il 27,9% vengono effettuati con il trasporto pubblico, il 51,7% con l’autovettura, il 13,9% con il motoveicolo, il 6,5% a piedi o in bicicletta.
L’obiettivo che si intende raggiungere per questa zona è il sostanziale equilibrio fra la componente modale autovettura e la componente trasporto pubblico. Inoltre, la necessità di rendere permanenti le attuali discipline temporanee e d’urgenza, implementando la segnaletica stradale prevista per le Zone a Traffico Limitato, comporta inevitabili verifiche dell’attuale confine e la sua ridefinizione su una viabilità coerente con le nuove funzioni svolte.
In seguito a una attenta disamina, svolta nel recente passato congiuntamente con il Dipartimento Tutela Ambientale e il supporto tecnico di RSM, era stata scelta una soluzione in grado di soddisfare i criteri di massimizzazione del rapporto superficie/perimetro, nonché di economicità, linearità e semplificazione della perimetrazione proposta, nonché in grado di ampliarne l’estensione ad ampie zone storicamente urbanizzate come di seguito riportato.
Con tale proposta, ci si è posti l’obiettivo di risolvere i punti di commistione esistenti con la ZTL Anello Ferroviario. Si è valutata la possibilità di modificare l’estensione dell’area protetta dalla Fascia Verde andando a ricomprendere quelle zone lungo l’attuale confine che negli ultimi diciotto anni, cioè dalla prima istituzione della Fascia Verde, sono urbanisticamente cambiate ed hanno acquisito caratteristiche tali da poter essere inglobate nella nuova ZTL.


Il sistema di controllo automatico degli accessi, oggetto del presente intervento, sarà costituito da un framework di tecnologie, infrastrutture di elaborazione dati e piattaforme di servizio, che permetteranno il monitoraggio continuo degli accessi veicolari, l’attuazione dei controlli automatici degli accessi e l’ottimizzazione dell’uso delle ZTL secondo le regole e i parametri ambientali attraverso l’interoperabilità delle piattaforme di servizio (ivi compresa l’enforcement).
I sensori che si prevede di usare nel segmento di campo per il rilevamento del veicolo saranno omologati ai sensi del Codice della Strada e della normativa di settore vigente (attualmente CdS art 201 comma 1 bis lett. g e norme UNI collegate). L’elaborazione dei dati del segmento di centro (infrastruttura di elaborazione) e le piattaforme di servizio, analogamente a quanto già effettuato in altre realtà (rif. Area B di Milano), a partire dalla lettura e identificazione delle targhe dei veicoli in transito, determineranno la classe ambientale dell’accesso e, secondo il regolamento che Roma Capitale vorrà stabilire, attuare un potenziale processo di servizio (permessi e autorizzazioni) ed eventualmente di sanzionamento, che regolerà il traffico da parte dei veicoli minimizzando l’emissione degli inquinanti secondo i parametri ambientali stabiliti dall’Amministrazione.
Il progetto rientra in pieno nel percorso stabilito dal Piano di azione nazionale sui sistemi intelligenti di trasporto (ITS) (rif. DM 12 febbraio 2014 n. 44), così come previsto nel PGTU/Masterplan capitolino delle tecnologie per la mobilità sostenibile e al PUMS.
Il progetto s’integra nella nuova Centrale della Mobilità e delle sue dotazioni, la cui infrastruttura è in corso di allestimento, anche grazie ai progetti POR-FESR Lazio e PON Metro di Roma Capitale della programmazione 2014-20. Il termine degli sviluppi della nuova Centrale della Mobilità è previsto entro il dicembre 2022.
La Centrale della Mobilità rappresenta infatti il cuore di tutto il sistema – segmento di campo e di centro - e delle piattaforme di servizio (sia lato permessi e autorizzazioni che enforcement). Presso la Centrale della Mobilità saranno presenti uno o più sistemi di back office, strutturati per ricevere i dati acquisiti e le informazioni relative al processo di controllo ambientale e alla diagnostica dell’intero sistema. Le interfacce saranno “aperte” come per esempio Web Services per l’interoperabilità con gli altri sistemi esistenti.

L’Area Verde di Roma (LEZ)
Con il programma progettuale proposto da Roma Capitale, così come integrato dal finanziamento React EU del PON Metro 14-20, si vuole contribuire allo sviluppo futuro e all’attuazione degli Scenari di Piano del PUMS, nel quale è stata individuata la necessità di una roadmap orientata ad una più generale azione di riordino della mobilità urbana finalizzata alla salvaguardia degli obiettivi prioritari della salute, al contenimento della congestione da traffico e delle emissioni climalteranti ed inquinanti, al miglioramento dell’efficacia ed efficienza del trasporto pubblico, alla riqualificazione del centro storico ed alla riduzione dell’incidentalità.
Su tale linea si pone il provvedimento per la riorganizzazione della Zona a traffico limitato “Area Verde” e la presente azione progettuale per la creazione di un sistema di controllo accessi elettronico che possa determinare la classe ambientale dei medesimi, insieme ad altri parametri, e, secondo il regolamento che Roma Capitale vorrà stabilire, attuare un processo di monitoraggio, controllo e sanzionamento che limiterà il traffico da parte dei veicoli più inquinanti, riducendo così l’emissione degli agenti inquinanti all’interno delle varie fasce PGTU del territorio capitolino.
Esso si basa sullo scenario di pianificazione relativo all’intervento già presentato relativo “all’ottimizzazione e istituzione della Zona a Traffico Limitato “Area verde”, volto alla modifica delle attuali discipline temporanee e d’urgenza in una disciplina permanente nonché un’implementazione e aggiornamento della segnaletica stradale, oggetto di altro finanziamento di Roma Capitale.
In sinergia con l’intervento di pianificazione dell’Area, il sistema di controllo degli accessi alla Zona a Traffico Limitato “Area Verde” rimodulata, denominata ZTL ambientale o ZTL Area Verde prevede 2 lotti di cui il primo, oggetto del presente finanziamento pari a 8.470.000 euro IVA compresa, prevede, al fine di garantire la auto consistenza del sistema stesso:
- la realizzazione completa della piattaforma di Centro dotata delle funzionalità ritenute inderogabili alla pronta messa in esercizio
- la fornitura e installazione delle prime 80 piste controllate con varchi elettronici
Il secondo lotto, pari a complessivi 6.530.000 euro IVA compresa, sarà destinato al completamento della fornitura e installazione dei restanti varchi elettronici, al completamento delle funzionalità accessorie del centro di controllo nonché delle eventuali integrazioni finalizzate al soddisfacimento dei nuovi fabbisogni individuati da Roma Capitale.
Nel progetto si è seguito il medesimo approccio dell’Area B di Milano, cioè con una dotazione di piste telematiche del primo lotto del presente progetto molto superiore a quella iniziale di Milano, ma con la medesima attenzione verso funzionalità del centro tali da garantire un’entrata in vigore flessibile di tale LEZ di Roma.

Occorre ricordare che l’Area Verde è nata originariamente come fascia di salvaguardia ambientale per l’adozione dei provvedimenti emergenziali nel caso di superamento dei valori limite degli inquinanti atmosferici, e la definizione del suo perimetro scaturiva dalla necessità di consentire l’accesso dall’esterno attraverso lo scambio modale, tenendo conto dell’ubicazione dei parcheggi di scambio con le linee ferroviarie, e dei capolinea dei mezzi pubblici su gomma.
La necessità di rendere permanenti le attuali discipline temporanee e d’urgenza, implementando la segnaletica stradale prevista per le Zone a Traffico Limitato, comporta inevitabili verifiche dell’attuale confine e la sua ridefinizione su una viabilità coerente con le nuove funzioni svolte.
In seguito a un’attenta disamina, svolta nel recente passato congiuntamente con il Dipartimento Tutela Ambientale e il supporto tecnico di RSM, era stata scelta una soluzione in grado di soddisfare i criteri di massimizzazione del rapporto superficie/perimetro, nonché di economicità, linearità e semplificazione della perimetrazione proposta. È opportuno sottolineare che nel frattempo la Giunta Regionale del Lazio ha adottato l’aggiornamento del Piano di Risanamento della qualità dell’aria (PRQA), e quindi la corretta delimitazione e il monitoraggio/controllo degli accessi alla suddetta ZTL Fascia Verde risulta provvedimento necessario.

Le attività da svolgere per l’implementazione del presente progetto includono quindi:
- Ridefinizione del nuovo perimetro della ZTL e relativa proposta di Deliberazione da sottoporre all’approvazione della Giunta Capitolina per delimitare la nuova ZTL;
- Redazione e implementazione del progetto di segnaletica in conformità alle Linee Guida sulla regolamentazione della circolazione stradale e segnaletica nelle Ztl, inviate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti all’ANCI, con prot. n°5050 del 28 giugno 2019 (copertura finanziaria già prevista da Roma Capitale), finanziata con altro fondo di Roma Capitale;
- Sviluppo per ogni installazione del relativo progetto di dettaglio dell’area di accesso al fine di ottimizzare lo schema di circolazione e al contempo fornire un’efficace informazione all’utente on trip, orientata possibilmente ai criteri di moderazione del traffico, già adottate dalla maggiori capitali europee, sulla base delle approvazioni e collaborazioni con gli altri enti interni ed esterni a Roma Capitale, tra cui possiamo esemplificare: Sovrintendenza capitolina, Soprintendenze MIBACT di Stato, Polizia Locale di Roma Capitale (diversi gruppi), Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale, ecc.
L’architettura tecnologica del sistema sarà auto consistente e altamente flessibile – in grado di implementare il controllo automatico di diverse regole della mobilità sostenibile.
Il sistema di controllo accessi alla “Area Verde” si compone di due principali componenti/segmenti:
- Varchi di controllo accessi, dislocati presso il perimetro della zona a traffico limitato, dedicati all’identificazione dei veicoli in fase di accesso all’area. I suddetti varchi, analoghi a quelli già implementati nelle ZTL del centro capitolino, permetteranno di:
- acquisire immagini dei vari transiti
- leggere la targa del veicolo
- rilevare la classe veicolare del mezzo
I dati così rilevati saranno trasmessi a livello centrale per le successive analisi, elaborazioni e storicizzazioni.
- Una piattaforma centrale che, raccolte le targhe dei veicoli, provvederà alla verifica della classe ambientale dei mezzi e quindi ad applicare la regolamentazione di accesso all’area, emanata e definita da Roma Capitale. La piattaforma centrale, in particolare, metterà a disposizione di RSM:
- l’opportuno collegamento (sicuro e protetto) con la banca dati della MCTC per l’aggiornamento continuo della classe ambientale dei veicoli, - una area di front office (portale internet) e una applicazione mobile che esporranno servizi verso i cittadini, descritti nei paragrafi successivi,
- una area di back office dedicata ad RSM, o altra società incaricata, per la governance tecnica, operativa e funzionale del sistema,
- interfacce di scambio dati verso banche dati e servizi esterni (Spid, CNS, CIE, Anagrafe comune di Roma, Camera di Commercio, Control room, Data Lake,
ecc.).

Sulla base dello studio di pianificazione del perimetro e della segnaletica, sono stati individuati 154 varchi di accesso, nonché l’elenco delle strade costituenti il nuovo perimetro percorribile e ammesse alla circolazione di confine.
- una area di front office (portale internet) e una applicazione mobile che esporranno servizi verso i cittadini, descritti nei paragrafi successivi,
- una area di back office dedicata ad RSM, o altra società incaricata, per la governance tecnica, operativa e funzionale del sistema,
- interfacce di scambio dati verso banche dati e servizi esterni (Spid, CNS, CIE, Anagrafe comune di Roma, Camera di Commercio, Control room, Data Lake, ecc.).

Sulla base dello studio di pianificazione del perimetro e della segnaletica, sono stati individuati 154 varchi di accesso, nonché l’elenco delle strade costituenti il nuovo perimetro percorribile e ammesse alla circolazione di confine.
Il proposto modello di controllo risulta quindi di tipo estensivo rispetto all’attuale regolamentazione riportata dalle Determine emanate in materia negli ultimi anni, questo a garanzia della flessibilità del sistema e della sua capacità di adattarsi a nuovi possibili requisiti funzionali che dovessero sorgere durante il suo ciclo di vita.
In conclusione, un sistema avanzato della domanda di mobilità in accesso alla Area Verde fornirà quindi uno strumento modulare all’Amministrazione Capitolina per perseguire i possibili seguenti macro-obiettivi del PGTU, PUMS e PRQA:
1. Limitare il traffico autoveicolare privato favorendo la mobilità multimodale per una città sostenibile
2. Ridurre le emissioni inquinanti al fine di migliorare la qualità dell’aria e ridurrei rischi sulla salute dei cittadini
3. Ridurre l’incidentalità sulla strada
4. Aumentare la velocità del trasporto pubblico su gomma


Città

Roma

Codice Progetto

RM6.1.2.b

Ambito

Azione

Azione 6.1.2

Soggetto attuatore

Roma Capitale

Codice Unico Progetto - CUP

J80J21000060006

R.U.P.

Antonello Fatello

Data inizio

14-12-0021

Data fine

n.d.

Avanzamento finanziario

Importo Programmato

€ 8.470.000,00

Importo Ammesso A Finanziamento

€ 8.470.000,00

Importo Giuridicamente Vincolante

€ 7.395.933,01

Importo Erogato

€ 0,00

Photogallery

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Documentazione

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