Bio Salus

Descrizione dell'intervento

Il progetto prevede un percorso di formazione e accompagnamento degli abitanti, al fine di raggiungere, entro il 2023, un abbattimento della produzione di rifiuti, intervenendo innanzitutto a monte del conferimento, riducendo in modo sostanziale la produzione di rifiuti e riutilizzando parte dei materiali di scarto attraverso forme creative di economia circolare alla scala di condominio. Si prevede a titolo di esempio la creazione di un emporio di comunità con vendita di prodotti a km zero (da produttori locali) sfusi e “alla spina”, per ridurre l’utilizzo di imballaggi. L’intero processo sarà monitorato, per verificare mensilmente la riduzione nella produzione di rifiuti per ciascun nucleo familiare. Per sostenere questo obiettivo si prevede di realizzare una serie di incontri di sensibilizzazione e formazione rivolte agli abitanti e a tutti i cittadini interessati, attraverso una collaborazione con il circuito Zero Waste Italia e Zero Waste Europe ed il coinvolgimento di HERA e di enti locali del Terzo Settore, tra cui ad esempio Legambiente e Strada Sociale (la associazione che ha promosso la campagna cittadina plastic-free). Il percorso sarà articolato in momenti formativi ed esperienziali, attraverso la creazione di diversi laboratori pratici per il riuso creativo, sempre coinvolgendo il più possibile gli abitanti e le associazioni del territorio e affiancando forme di comunicazione creativa come il teatro. A titolo di esempio: piccole riparazioni (esperienza dei Repair-Cafè), autoproduzione di saponette e di detergenti per la casa, realizzazione di arredi con materiali di recupero, riparazione delle biciclette, utilizzo di stampanti in 3D ecc. Un ruolo importante sarà dato al compostaggio con gli scarti alimentari e gli sfalci del verde.
Si prevede la costruzione di un rapporto di collaborazione con le scuole del territorio per coinvolgere gli alunni in attività di educazione ambientale. La relazione con le scuole sarà mediata dall’ufficio dei servizi educativi e scolastici del Quartiere (SEST) e facilitata dall’Ufficio Reti e Lavoro di Comunità. Il Lotto 1 prevede lo sviluppo di tutte le strategie già sviluppate a livello nazionale dalla Rete nazionale “Zero Waste” con l’acquisto delle attrezzature necessarie e l’accompagnamento necessario a favorire la transizione. Per rendere possibile il progetto Lotto 1 si rende necessario l’acquisto di macchinari per il compostaggio e per il trattamento dei materiali di scarto della comunità degli abitanti con lo scopo di lavorare le materie prima che vengano conferite al sistema di raccolta differenziata, recuperando alcuni componenti e facilitando lo sviluppo di una circolare alla scala di vicinato, al fine di accompagnare le famiglie al raggiungimento dell'obiettivo “zero waste”. Ciò è reso possibile dalla presenza di laboratori ed attività l’interno del circuito di Salus Space che verranno attivate ad hoc per sviluppare il progetto, utilizzando gli strumenti di co-programmazione e co-gestione, con la partecipazione attiva degli abitanti.
Lotto 2– Agricoltura urbana innovativa e Biodiversità Il tema dell’orticoltura urbana di prossimità o di comunità, costituisce l’asse portante del progetto europeo Horizon 2020 denominato FoodE, a cui partecipano 24 organizzazioni provenienti da 8 paesi europei, il cui scopo è quello di accelerare la crescita dei sistemi alimentari delle città e delle regioni guidate dai cittadini (CRFS). Salus Space è stato designato come uno dei luoghi in Europa in cui questa sperimentazione sarà condotta sotto la supervisione del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna (DISTAL). In particolare, all’interno del Pilota del progetto FoodE che verrà realizzato nel 2021-2022, verrà avviata in via sperimentale la produzione di ortaggi con sistemi ad alto contenuto tecnologico (coltivazione indoor con luce artificiale, sistemi acquaponici, produzione di funghi e microgreens, alghe per la nutraceutica) e all’allevamento di insetti e zooplancton, che saranno alimentati con parte degli scarti organici delle attività di Salus Space e alimenteranno i pesci degli impianti acquaponici.
Questo lotto intende completare questo progetto, già finanziato, proponendo iniziative rivolte in modo più specifico alla comunità di Salus Space e ai cittadini del quartiere per sviluppare ulteriormente la produzione orticola, utilizzando anche i terreni agricoli comunali posti nelle vicinanze (Casa Gianni) ed implementando forme di produzione del cibo più sostenibili in grado di rendere la comunità locale autosufficiente. Ciò sarà realizzato in stretta collaborazione con l’Associazione Temporanea di Scopo (ATS) che si occupa della gestione sperimentale di Salus Space, con i referenti del lavoro di Comunità (PON Inclusione sociale) e con il coordinatore del progetto FoodE, (Università di Bologna), la cui implementazione sarà condotta in parallelo ed in modo totalmente autonomo e complementare, evitando qualsiasi forma di duplicazione e sovrapposizione degli interventi ma anzi promuovendo la scalabilità dei risultati. Tra le azioni integrative previste c’è la realizzazione di un mercato contadino, dove i produttori locali potranno vendere i loro prodotti e dove potranno essere svolte contestualmente attività di animazione culturale e di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale. A partire dal 2022, quando l’azione pilota del progetto FoodE sarà completata, si prevede di capitalizzare i risultati attraverso il Centro Studi di Salus Space, che si candida a diventare anche un centro di ricerca e diffusione delle nuove tecnologie per la produzione sostenibile del cibo, così come un centro educativo in grado di offrire alle scuole percorsi didattici a diversi livelli, dalla sensibilizzazione ambientale alla formazione professionale, alla promozione di stili alimentari sani. Tutto questo si collega fortemente alla attuazione della strategia europea “Farm to Fork”.
Sempre all’interno di questa proposta, si intende sviluppare un progetto di tutela e promozione della biodiversità, con servizi ecosistemici ad essa collegati, aventi un “baricentro” nel complesso di Salus Space. Come emerge, infatti, dal recente Rapporto sullo stato dell’ambiente Europeo, avere una buona dotazione di Servizi Ecosistemici significa avere una maggiore “ricchezza” pro-capite in termini di Capitale Naturale. Le raccomandazioni internazionali indicano nella tutela del Capitale Naturale uno dei cardini per la sostenibilità della vita dell’uomo sulla terra. Nello specifico verrà progettata una vera e propria rete ecologica della periferia est di Bologna (area Savena/Roveri) tramite la realizzazione dei piccoli hotspot di habitat per gli organismi utili: aree a “biodiversità funzionale” per il ripopolamento di insetti utili (impollinatori, quali api selvatiche e farfalle e predatori di insetti dannosi, quali coccinelle, sirfidi e imenotteri parassitoidi). La composizione botanica di tali aree sarà basate sulla cosiddetta strategia SNAP (Sheleters, Nectar, Aleternative Preys), cioè saranno caratterizzate da piante che soddisfino i criteri di “idoneità ambientale” per gli insetti utili: la presenza contemporanea di aree di rifugio sia invernale che estiva (Shelters), di nettare e polline, ovvero fioriture in tutti i periodi della stagione vegetativa, prede alternative (insetti fitofagi, scarsamente o non pericolosi per le coltivazioni). Tali aree, posizionate strategicamente sulla base delle teorie di dinamica di popolazioni in paesaggi a mosaico, andranno a costituire i nodi di interconnessione ecologica (ecological stepstones) del sistema di infrastrutture verdi costituito dai corridoi ciclo-eco-ortivo dell’area Savena/Roveri. Ciò si collega con il progetto presentato sul presente programma, relativo alla realizzazione della orto-via tra via Mondolfo e Via Malvezza. La rete ecologica nel suo complesso sarà oggetto di una mappa digitale e relativa applicazione che conterrà tutte le informazioni sulle piante e insetti che ci "vivono", il loro ruolo dal punto di vista dei servizi ecosistemici alla comunità, la possibilità di percorsi pedonali e ciclabili con le varie tappe nelle diverse infrastrutture verdi, ecc. Sarà inoltre sviluppato un progetto di comunicazione/coinvolgimento dei cittadini e di “Citizen Science” che consisterà nella realizzazione di cassoni mobili nel laboratorio di falegnameria di Salus Space per la coltivazione delle piante utili alla biodiversità, che potranno essere assegnati (tramite patti di collaborazione) in comodato gratuito ai cittadini e posizionati in giardini o terrazze, spazi comuni, orti, aree pubbliche marginali. I ricercatori di Agraria monitoreranno e forniranno assistenza tecnica ai cittadini che vorranno “coltivare biodiversità”. Saranno inoltre i cittadini stessi a segnalare tramite la applicazione sopra descritta i propri “micro hot spot”geolocalizzandoli nella mappa digitale e a segnalare (Citizen Science) la presenza di insetti e altri organismi nei loro “giardini”, inviando fotografie e informazioni che saranno valutate ed elaborate dai ricercatori di Agraria. Collegato al progetto di Orticoltura urbana innovativa e Biodiversità sono previsti interventi di riqualificazione di terreni comunali e di manufatti edilizi (serre) posti nelle adiacenze che sono attualmente concessi alla cooperativa Open Group. Il Lotto 2 prevede la progettazione e realizzazione degli orti e dei corridoi ecologici/ hotspot per la biodiversità, compresi i relativi interventi impiantistici per l'approvvigionamento idrico e l’eventuale realizzazione di strutture per il rimessaggio degli attrezzi. È altresì inclusa la fornitura e messa in opera di due container attrezzati per la coltivazione verticale che saranno collocati nell’area ortiva di Salus Space. Il soggetto attuatore è l’Università di Bologna, attraverso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna (DISTAL), che gestirà l’acquisto di beni e servizi necessari alla realizzazione delle attività di progetto e rendiconterà i costi sostenuti per la realizzazione dell’intervento, anche utilizzando ove possibile le opzioni di semplificazione previste dall’art. 68 bis commi 2-6 e dall’art. 68 comma 1 lett. b) del Reg. UE n. 1303/2013, ai fini della determinazione dei costi di personale interno e dei costi indiretti..
Nella fase attuale sono stati presi accordi con l’Università ma non è stato ancora sottoscritto l’accordo (convenzione) per il conferimento formale dell’incarico.

Costo totale: 700.000€, così suddiviso:
Lotto 1 - 100.000€
Lotto 2 – 600.000€


Città

Bologna

Codice Progetto

BO6.1.4.a

Ambito

Azione

Azione 6.1.4

Soggetto attuatore

Comune di Bologna

Codice Unico Progetto - CUP

-

R.U.P.

Berardino Cocchianella

Data inizio

28-02-0022

Data fine

n.d.

Avanzamento finanziario

Importo Programmato

€ 700.000,00

Importo Ammesso A Finanziamento

€ 0,00

Importo Giuridicamente Vincolante

€ 0,00

Importo Erogato

€ 0,00

Photogallery

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Documentazione

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