Poverty map Napoli
Nell’ambito della propria missione di analisi e valutazione a supporto della politica di coesione e sviluppo territoriale, il NUVAP ha realizzato, sulla base dei dati censuari al 2011, un primo esercizio di analisi e mappatura del disagio socio-economico nei quartieri delle 14 Città metropolitane italiane.
L’esercizio di mappatura ha consentito di astrarre alcuni tipi morfologici essenziali a partire da due chiavi di lettura: da un lato l’estensione territoriale (un solo quartiere isolato oppure numerose aree adiacenti a formare un quadrante o arco in condizioni di disagio) e dall’altro la posizione relativa nell’asse centro/periferia/cintura (che risente del disegno dei confini del capoluogo e della natura fisica del territorio periurbano). Dall’applicazione di tali chiavi di lettura è emersa una geografia del disagio abbastanza “compatta”, che può essere così delineata:
- Grandi quadranti del disagio
- Isole urbane svantaggiate
- Aree a bassa densità in condizioni di disagio
Per esigenze grafiche nelle immagini a seguire le diverse aree del disagio compaiono aggregate (tutte in colore arancione, non figura la distinzione tra quartieri complessi, delle migrazioni, del degrado o vulnerabili), con l’obiettivo di evidenziarne l’agglomerazione spaziale e favorire la distinzione rispetto alle aree del disagio a bassa densità (evidenziate in giallo) e del benessere relativo (senza colorazione).
Bari presenta due quadranti ben identificati.
Il primo interessa la parte del litorale costiero che dal quartiere Libertà, in centro, muove a nord-ovest. Il secondo comprende il quartiere periferico di San Paolo e si estende coprendo interamente l’abitato del Comune di Modugno.
A Bari sono presenti due aree di disagio isolate (Ceglie di Campo e Japiga) mentre altre sono presenti nei Comuni di prima cintura (Triggiano, Palo del Colle, Mola di Bari) così come nell’intera ex Provincia, che è costellata di poli urbani i cui centri mostrano condizioni di disagio socio-economico.