Asse 2 Napoli – Sostenibilità dei servizi pubblici e della mobilità urbana

Il 30 maggio 2016 la Giunta comunale con delibera n° 434 ha approvato il documento contenente analisi ed obiettivi del Piano urbano della mobilità sostenibile. Tale strumento vuole rappresentare un momento di sintesi, integrazione e approfondimento dei piani trasportistici già approvati dall’Amministrazione comunale, vale a dire il Piano comunale di trasporti (Delibera C.C. n. 90 e 91 del 18/03/1997), il Piano della rete stradale primaria (Delibera C.C. n. 244 del 18/07/2002), il Piano delle 100 stazioni (Delibera C.C. n. 60 del 18/12/2006), il Programma urbano dei parcheggi (aggiornamento deliberazione di G.C. n. 56 del 02/02/2012) e l’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano della Città di Napoli (P.G.T.U. – deliberazione C.C. n. 263 del 09/09/1997).

Dagli inizi degli anni duemila l’Unione Europea ha evidenziato la necessità di un processo di pianificazione e gestione complessivo e integrato della mobilita, non solo, ma anche sostenibile e condiviso, e di ciò si sta prendendo atto anche a livello nazionale.

Con tali Piani, le città dovranno ripensare i propri modelli di mobilità in una visione di sistema, agendo sulle varie forme di trasporto collettivo e condiviso, sul traffico e sulla mobilita ciclo­pedonale, per migliorarne l’integrazione e ridurne gli impatti sull’ambiente urbano.

A Napolivi sono circa 55 auto ogni cento abitanti, con una media nazionale di poco più di 60 auto ogni cento abitanti, ma per la dimensione delle rete stradale, per la conformazione orografica e per il fitto tessuto storico è quella dove è più evidente e invadente l’uso dell’auto. Dei circa 1 milione e 200 mila spostamenti sistematici (ovvero per motivo di lavoro e di studio) che si registrano nel comune di Napoli, circa il 42% avvengono con veicoli privati. Ogni giorno circolano a Napoli, quindi, non meno di 500 mila auto, solo sulla tangenziale si registrano 200 mila passaggi al giorno, e con il parco auto più vecchio d’Italia si producono condizioni di inquinamento che solo lepolitiche contenitive poste in atto in questi anni, e il clima favorevole, rendono meno pesanti che in altre città.

Questo modello di mobilità auto-centrico, che si registra anche in altre aree metropolitane del Paese, ha un costo in termini di congestione,  incidentalità stradale,  inquinamento,  uso improprio dello spazio pubblico.

Il Comune di Napoli ha avviato da circa due anni la redazione del proprio PUMS, pienamente consapevole della necessita di superare la pianificazione per comparti nel settore della mobilita e di condividere con la città una “visione” della mobilità su cui innestare le scelte di settore.

Si è trattato di un lavoro molto complesso, svolto sulla base delle linee guida dell’Unione, che è giunto all’approvazione di due documenti:

  • l’analisi del sistema di mobilità
  • la definizione degli obiettivi strategici.

L’analisi del sistema di mobilità ha consentito di evidenziarne gli aspetti peculiari e critici. Da queste analisi scaturisce l’esigenza di rimettere in discussione le scelte del passato, di rivalutarle in relazione alle mutate condizioni economiche del Paese, di confrontarle con alternative potenzialmente più economiche, che potrebbero essere realizzate in tempi più contenuti e risultare più efficaci. Su questa base è stata definita nel PUMS la “visione” del nuovo sistema di mobilità che vogliamo contribuire a costruire.

Il cardine del sistema della mobilità sarà il trasporto collettivo — principalmente su ferro — da rendere sempre più robusto, sia con interventi volti a migliorare ed estendere la rete metropolitana, sia con azioni tese ad incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi.

A questo cardine dovranno sempre più connettersi e integrarsi, fisicamente e funzionalmente, gli altri sistemi di mobilità.L’integrazione sempre più forte dovrà interessare anche il trasporto collettivo su gomma, la mobilità ciclo-pedonale, e i nuovi servizi di sharing mobility.

Per favorire questa integrazione, è necessario dotare di “intelligenza” il sistema di mobilità, con sistemi di gestione del traffico, tecnologie telematiche e modalità operative che consentano la diffusa condivisione di dati e informazioni.

Questa visione del sistema di mobilità viene perseguita con i seguenti obiettivi strategici:

– incentivare l’uso del trasporto collettivo, orientando gli utenti verso l’utilizzo di modalità ditrasporto più consone alle caratteristiche della città e meno impattanti in termini di uso dispazio, inquinamento e incidentalità;

– migliorare la sicurezza della mobilità, riducendo i fattori comportamentali di rischio emigliorando la sicurezza intrinseca delle nostre infrastrutture stradali;

– incentivare la mobilità ciclo – pedonale, rendendo più semplice e sicuro l’uso della bicicletta,con interventi sui percorsi e per la sosta;

– restituire qualità agli spazi urbani, modificando l’approccio alla progettazione delle nostrestrade, non più arterie per far muovere e sostare le auto ma spazi fruibili per molteplicifunzioni;

– ridurre le emissioni inquinanti, superando il paradigma della proprietà dell’auto e incentivando ilrinnovo del parco circolante;

– riorganizzare il sistema della sosta, migliorando l’interscambio, sia in area metropolitana che inarea urbana, con il trasporto collettivo e riducendo la sosta su strada;

– rendere intelligente il sistema di mobilità, diffondendo l’uso di tecnologie e modalità operativeper i pagamenti dei servizi di mobilità e per l’infomobilità.

Tali obiettivi sono coerenti con quelli individuati nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), approvato  per promuovere la lotta ai cambiamenti climatici con l’impegno di ridurre l’emissione di CO2 di almeno il 20% entro l’anno 2020. Tali obiettivi dovranno portare, attraverso azioni concrete, ad una diminuzione delle emissioni di CO2 rispetto al 2005 di circa il 25%, entro il termine del 2020 con l’obiettivo primario di migliorare la qualità dell’aria e della vita dei cittadini, ricostruendo il rapporto con l’ambiente, ed in particolare con il verde e con il mare, puntando, in campo urbanistico ed edilizio, sulla riqualificazione dell’esistente piuttosto che sull’ampliamento dell’edificato, e progettando un nuovo modello di mobilità urbana basato sulla assoluta priorità del trasporto pubblico, in particolar modo su ferro, rispetto a quello privato.

Il Pon Metro consente di intervenire nei seguenti settori particolarmente strategici per raggiungere tali obiettivi:

  1. Mobilità urbana sostenibile:

 In tale settore gli ambiti di intervento riguardano l’acquisizione di Tecnologie ITS per l’informazione all’utenza e quella di riconversione del parco veicolare dei bus urbani in veicoli a basso impatto ambientale.

  • Sistemi intelligenti di trasporto

Nell’ambito della strategia di promozione dell’uso di tecnologie telematiche per rendere maggiormente “Smart” la mobilità, il Comune di Napoli si pone i seguenti obiettivi:

  • obiettivo 1: ottimizzare la gestione del traffico attraverso una moderna e adeguata rete semaforica (infrastrutture e tecnologie intelligenti per la gestione dei flussi di traffico – Semafori).  Tale sistema è in grado di determinare ed attuare le strategie ottime di gestione degli impianti semaforici per la regolazione del traffico urbano, ottimizzando la regolazione sulla base dei dati di traffico e determinando i parametri della regolazione (ciclo, durata delle fasi e off-set) di tutti i semafori, con l’obiettivo di migliorarne le condizioni globali, minimizzando il tempo totale di viaggio del traffico privato, privilegiando al contempo i mezzi pubblici.
  • obiettivo 2: aumentare la sicurezza del traffico nella gallerie urbane attraverso interventi infrastrutturali e tecnologici (Infrastrutture e tecnologie intelligenti per la gestione dei flussi di traffico – Gallerie). Il progetto consentirà di individuare e realizzare gli interventi infrastrutturali e tecnologici per una gestione avanzata del traffico in galleria al fine di migliorare le condizioni di deflusso e di sicurezza.

I risultati che il progetto intende perseguire sono: riduzione dei fenomeni di congestione sulla rete stradale urbana; riduzione delle emissioni inquinanti da traffico; riduzione degli incidenti stradali e dei tempi di intervento, da parte delle forze di Polizia e sanitarie, sugli incidenti in galleria; aumento della velocità commerciale dei veicoli del trasporto pubblico su gomma.

  • Trasporto pubblico urbano su gomma

Dall’esame di dati statistici relativi al numero complessivo di posti offerti agli utenti nell’arco dell’anno per abitante, si evidenzia come la Città di Napoli rispetto agli altri 10 comuni capoluogo di Città Metropolitana sia quasi ultima, con una offerta che tra il 2008 ed il 2012 è andata diminuendo.

Nel settore della mobilità ci si propone di rinnovare in parte il parco degli autobus (Rinnovamento e potenziamento tecnologico delle flotte del TPL) al fine di conseguire l’obiettivo di incrementare i livelli di efficienza, eco sostenibilità, manutenibilità ed economicità. Inoltre, diversificando la flotta bus aziendale si raggiungerà l’obiettivo di integrare la rete di superficie con quella metropolitana e realizzare una offerta di trasporto complementare. Attraverso l’utilizzo di mezzi di recente concezione muniti di tecnologia di bordo in grado di tutelare l’incolumità del  personale viaggiante e dei clienti si aumenterà i livelli di sicurezza del TPL. Con i nuovi sistemi ICT di bordo si migliorerà la fruibilità delle informazioni sulla città sia per i turisti che per i cittadini.

 

  1. Efficientamento energetico

Nel settore dell’efficientamento energetico le azioni saranno dirette a supportare gli obiettivi assunti dal Comune con l’approvazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, in particolare, con interventi tendenti alla riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili.

Saranno, pertanto, realizzate azioni che avranno ricadute positive sul territorio, sotto diversi punti di vista:

  1. ambientale: gli interventi produrranno la riduzione dei consumi di energia e delle emissioni inquinanti. Essi saranno realizzati in modo tale da garantire elevate prestazioni energetiche e bassi consumi, utilizzando le opportunità date dalle nuove tecnologie e, dove possibile, dalle fonti di energia rinnovabili;
  2. sociale: la riqualificazione di strutture pubbliche ad alte prestazioni energetiche stimolerà la nascita e lo sviluppo di nuove comunità e attività socio-culturali, soprattutto in ambiti territoriali costituiti da contesti sociali svantaggiati;
  3. economico: da un lato con il risparmio dei consumi energetici, dovuto alla realizzazione degli interventi, dall’altro fornendo opportunità di lavoro a professionisti, imprese ed operatori del settore edile in forte crisi negli ultimi anni.

In particolare sarà realizzatiùo il progetto di Risparmio energetico negli edifici pubblici

e di