Asse 3 Bari – Servizi per l’inclusione sociale

Coerentemente con quanto previsto dal PON Inclusione 2014-2020, dalle Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta, dal Piano Povertà Regione Puglia 2018-2020 e dalla Legge Regionale n. 3/2016 (Reddito di Dignità), l’Amministrazione attiverà dei punti di accesso mobili (PIS) e distribuiti sui quartieri (Equipe multidimensionali) che agiscano in modo integrato e di concerto con l’Agenzia per la Casa e il Job Centre comunale Porta Futuro Bari, per garantire sul territorio la presa in carico dei nuclei familiari nell’ambito delle povertà estreme (Case di comunità, Alloggio sociale, Centri di accoglienza diurna e notturna, Strutture di prima accoglienza, Case per emergenza abitativa), dell’integrazione dei migranti (Casa delle Culture) e dell’inclusione attiva, redigendo una ‘diagnosi sociale’ del nucleo familiare e attivando i beneficiari su percorsi di accompagnamento alla casa , di empowerment, di sostegno educativo, di qualificazione professionale e di inserimento lavorativo.

L’Asse 3, infatti, individua come punto qualificante della propria strategia, lo sviluppo di nuovi modelli di secondo welfare e di attivazione sociale rivolti alle fasce deboli e tesi a sostenere l’emancipazione dal bisogno, attraverso opportunità di learning on the job (Laboratorio Cantiere), il rafforzamento delle conoscenze e delle capabilities (Biblioteche di quartiere),  la formazione professionale, il (re)inserimento lavorativo (Porta Futuro Bari, Faber), la creazione di forme di impresa sociale comunitaria e di prossimità (Urbis), la realizzazione di esperienze urbane e di quartiere orientate alla costruzione di capitale sociale e di innovazione sociale (Bari Innovazione Sociale).

Un modello di servizi e opportunità diffuse sulle aree bersaglio e che opera coerentemente con gli obiettivi di riuso e riqualificazione di immobili (Ostello della Gioventù, Spazio13, Officina degli Esordi, Emporio Sociale) e spazi pubblici (Giardino Peppino Impastato, Piazza Diaz Ceglie, Parco per Tutti, Parco urbano Loseto, San Cataldo) previsti nell’Asse 4 e che rappresentano i luoghi (Hub) attraverso cui coinvolgere l’utenza debole della città, nei percorsi di sviluppo urbano, attenuando gli effetti prodotti dalla relazione tra  povertà, esclusione sociale e illegalità e fornendo ai cittadini gli strumenti per interrompere questa spirale esclusiva, attraverso il proprio impegno.

La strategia, a tal proposito, si fonda sulla compresenza e integrazione tra servizi più tradizionali di welfare urbano e politiche ispirate ai modelli delle insurgent city, nelle quali gruppi di cittadini sviluppano la capacità di auto-definire le proprie necessità e auto-gestire i propri servizi e soluzioni (in maniera anche informale e non strutturata).

Una modalità di approccio sperimentato con successo dal Comune di Bari in diverse occasioni e su differenti aree bersaglio, attraverso l’implementazione di progetti pilota nell’ambito dei Laboratori Cantieri (San Pio), degli spazi di innovazione (Spazio13, Officina degli Esordi, Young Market Lab), delle politiche del lavoro e delle pratiche di riqualificazione partecipata dello spazio pubblico (Parco Gargasole, Parco Troisi).

Sul versante delle politiche abitative, infine, oltre alla costituzione dell’Agenzia per la Casa, la città di Bari intende focalizzare una parte significativa del proprio intervento sul sostegno alle nuove povertà determinate dall’impoverimento progressivo delle famiglie con redditi medio-bassi gravate dalla perdita di lavoro, dai carichi familiari eccessivi, da fenomeni emergenti di esclusione (padri separati), da una forte e prolungata condizione di disoccupazione o sottoccupazione (es. giovani coppie), anche sperimentando modelli nuovi di co-abitazione e di integrazione tra l’offerta di casa, la formazione e il lavoro (Habitare).