Arriva da Bruxelles l’azione di supporto per tutti i Paesi membri, volta ad affrontare e contenere l’emergenza Corona Virus con la definizione di risorse a contrasto della pandemia e nuove modalità che semplifichino le procedure, per una veloce operatività e un’azione di impatto.
Il sostegno finanziario è espresso nella lettera inviata il 19 marzo dai Commissari, Elisa Ferreira membro incaricato per la Coesione, e Nicolas Schmit per il lavoro ed i diritti sociali, destinata agli Stati Membri e ai Ministri incaricati e referenti per la Coesione. L’Italia può disporre di 800milioni di euro grazie alla rinuncia da parte di Bruxelles dei prefinanziamenti ancora non utilizzati relativi all’anno 2019. A fine marzo o al massimo per i primi giorni di aprile, saranno inoltre disponibili anche le risorse di anticipo dei prefinanziamenti del 2020 per un importo di 952 milioni di euro, pronti ad essere erogati dalle casse comunitarie.
L’azione definita come “Coronavirus Response Investment Initiative (CRII)”,comporta anche una serie di modifiche ai regolamenti, per le quali è attesa l’approvazione e la conferma dell’adozione finale da parte del Parlamento nella sessione plenaria del 1-2 aprile. Le modifiche proposte all’interno del regolamento(CE)n.2012/2002 del Consiglio sul Fondo di solidarietà dell’Unione europea, sono relative ad un’estensione di campo verso l’attuale emergenza sanitaria. Vale a dire che le operazioni ammissibili comprendono l’assistenza medica, il contenimento, la prevenzione, il controllo ed il monitoraggio della malattia causata dal Corona Virus. Le spese destinate al contenimento della pandemia sono ammissibili a partire dal 1°febbraio 2020, senza prevedere la necessità di una precedente modifica del programma.
Le modifiche sulla normativa dei regolamenti comunitari intendono inoltre sostenere il sistema delle imprese attraverso un ampliamento dello strumento sul capitale circolante. In risposta alla crisi economica scaturita con evidenza da quella sanitaria, sarà possibile finanziare il capitale circolante delle PMI, anche attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Gli ambiti degli obiettivi tematici destinati a supportare e integrare le risorse destinate alla ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione (OT 1), e quelle rivolte a promuovere l’inclusione sociale e la lotta contro la povertà e qualsiasi discriminazione(OT 9)secondo quanto stabilito nelle priorità per il periodo 2014/2020, saranno ampliati e adattati alle condizioni emergenziali esistenti causate dal Covid19, con estensione a tutto il territorio nazionale, attraverso una modifica dell’Accordo di Partenariato.
Il Pon Metro come tutti gli altri programmi finanziati con risorse europee sta procedendo attraverso una rapida ed efficace rilevazione interna per riprogrammare gli interventi, quantificare e mobilitare le risorse a disposizione. Da una prima valutazione il Pon Metro può essere coinvolto su tre dei cinque assi che compongono il Programma: Asse 1 (Agenda digitale), Asse 3 (Servizi per l’Inclusione Sociale)e l’Asse 4 (Infrastrutture per l’Inclusione Sociale).
L’Asse 1 relativamente a tipologie di interventi che vedono la digitalizzazione e la smartness come strumenti di ”gestione” della crisi, sia in ambito sanitario sia in quello formativo, e più in generale nella capacità di amplificazione dell’informazione e comunicazione.
L’Asse 3 potrebbe contribuire nell’ottica di un ampliamento del target di riferimento verso persone in emergenza COVID19 (es. copertura di costi come affitto o altro) e l’ individuazione di “interventi” rafforzativi di servizi rispondenti all’emergenza sanitaria (nuovo personale, la messa in sicurezza sanitaria dello stesso, l’acquisizione di dispositivi di protezione etc.)
Per quanto riguarda l’Asse 4 il contributo del Pon Metro potrebbe riguardare interventi per alloggi funzionali alla “quarantena” per persone senza dimora o persone che vivono in comunità ( donne vittime di violenza, migranti, anziani etc).
Queste sono solo alcune delle ipotesi di intervento a valere sia su Fondi Fesr che Fse (Fondo di Coesione Sociale) attualmente in fase di analisi e condivisione tra l’Autorità di Gestione e le città metropolitane.