#Messina procede verso lo “sbaraccamento” grazie alla dotazione finanziaria del PON Metro

Si è conclusa davanti al notaio l’operazione per il rogito della compravendita dei primi 20 alloggi da destinare a un target individuato di persone che risiedono in una sorta di favelas, costruite a seguito del lontano terremoto del 1908, dove vivono ancora circa 2500 famiglie in situazione di degrado.

La prima tranche di acquisti di immobili da parte del Comune, ottenuti ad un prezzo medio di 80mila euro, sommata alla seconda operazione prevista per l’11 novembre, data in cui  avverrà la compravendita di altre trenta unità abitative, attingerà alle risorse dal progetto Pon Metro destinato al Risanamento urbano ed abitativo per un valore di circa 3,5 milioni milioni di euro.

Le prime abitazioni sono individuate su tutto il territorio comunale da Giampilieri a Mortelle. Il prossimo obiettivo dell’amministrazione è provvedere alla destinazione di trentasei nuclei familiari delle case D’Arrigo per i quali si sta pensando ad un cambio di quartiere per favorire l’inclusione di queste famiglie in contesti nuovi. Attraverso l’integrazione di più forme di finanziamento provenienti da fonti diverse, l’obiettivo che il Sindaco della Città, Cateno De Luca, intende raggiungere è l’acquisto di circa 300 immobili.

In un quadro più ampio, l’impegno della città attraverso il Pon Metro ed il coinvolgimento dei due Assi del Programma destinati alla creazione di servizi di supporto all’inclusione Sociale (Asse 3) e al recupero, realizzazione, completamento di infrastrutture di immobili, con finalità sociali (Asse 4), prevede una disponibilità complessiva di circa 40 milioni di euro.

Il territorio privilegiato dall’azione degli interventi Pon Metro è quello più in difficoltà, presso cui si registra il più basso reddito pro capite della città, una presenza strutturale di disagio abitativo, alti valori di abbandono scolastico, degrado urbano ed ambientale. In queste zone sono previsti e in attuazione interventi di recupero di strutture comunali non utilizzate per la realizzazione di alloggi temporanei, in sinergia con le attività relative ai servizi di inclusione sociale previste sull’’Asse 3 e interventi di completamento e recupero di fabbricati per alloggi con spazi verdi e spazi comuni.