#Palermo, parte la nuova Agenzia Sociale per la Casa con una cabina di regia e attività di accompagnamento sul territorio

Dai primi giorni di novembre grazie al Pon Metro e ad una dotazione finanziaria di circa 2,2 milioni di euro (a seguito di ribassi d’asta), saranno attivi interventi che perseguono l’obiettivo di ridurre il numero di famiglie con fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo. L’impegno dell’amministrazione comunale verso le tematiche rivolte alle politiche sociali è intenso e prevede, solo attraverso il Pon Metro, una disponibilità di oltre 28 milioni di euro, impiegati sull’Asse 3 e 4 del Programma, attraverso l’attuazione di progetti per Servizi ed Infrastrutture a supporto dell’inclusione sociale.

Presentata ufficialmente a Palazzo delle Aquile, sede istituzionale del Comune di Palermo, in presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali Giuseppe Mattina e di Giovanni Paternostro, Direttore Tecnico del Comune, l’Agenzia per la Casa diventa una realtà con l’obiettivo prioritario di ridurre l’emergenza abitativa attraverso un programma personalizzato sui singoli bisogni dei nuclei familiari.

Il primo passo è l’istituzione di una cabina di regia che ha compiti di coordinamento sul territorio. All’interno delle stesse circoscrizioni della città e anche all’interno dei centri della cintura metropolitana di Monreale e Villabate, sono attivi 10 sportelli pronti a valutare ogni situazione, delineando poi un percorso di uscita e di accompagnamento.

I punti snodo saranno dotati di personale aggiuntivo, formato per ogni esigenza, specialisti con un assistente sociale, un educatore professionale, uno psicologo e un mediatore culturale. Le attività di sensibilizzazione e informazione previste ad ottobre saranno rivolte sia ai cittadini che vivono il disagio, sia ai proprietari di immobili che decideranno di aderire all’Agenzia.

Più nel dettaglio, per combattere il disagio abitativo, è previsto un approccio “housing first”, che ribalta l’approccio a scalini (staircase), troppo rigido e insufficiente a rispondere alla complessità dell’Homelessness. Si introduce invece una modalità di supporto che dura per tutto il tempo necessario con un progetto di “Accompagnamento all’ Autonomia Abitativa”, non replicabile per il medesimo nucleo familiare.

E’ possibile prevedere per un periodo disciplinato dall’apposito regolamento comunale in corso di approvazione, anche l’utilizzo di una somma autorizzata, fino ad un importo massimo di 10.000 euro, ed una serie di altri servizi non esclusivamente legati all’abitare, quali una presa in carico complessiva che può comprendere anche l’accompagnamento psicologico, il sostegno educativo, sanitario ecc.

Nella forma di ”Housing Led”, il progetto Pon Metro promuove anche forme di residenzialità combinate con servizi di assistenza, e forme di abitazione condivisa che potrà avere una durata massima di 24 mesi, prorogabili in ogni caso fino ad esaurimento della somma autorizzata (anche in questo caso fino a 10.000 euro).

Analogamente ad Housing Led, si prevede anche che i beneficiari usufruiscano in modo condiviso di un’unica abitazione, senza servizi di accompagnamento per una  durata massima di 12 mesi.

Opportunità anche per i proprietari di appartamenti, qualora collaborino con l’Agenzia Sociale per la Casa, mettendo i propri immobili a disposizione di nuclei familiari. Potranno essere attivate forme di contribuzione diretta e indiretta: pagamento anticipato semestrale del canone di locazione; spese per la manutenzione ordinaria che sarebbe a carico del conduttore; spese per eventuali danni provocati dai beneficiari.

Tra le altre attività di contrasto al disagio abitativo, il Comune di Palermo costituisce inoltre un fondo di garanzia a copertura di morosità incolpevole da parte di inquilini che, per sopraggiunte cause dovute alla perdita o alla consistente riduzione di reddito, non riescano a provvedere al pagamento del canone locativo.

A conclusione della presentazione del progetto Agenzia sociale della Casa, l’Assessore alle politiche Sociali, Giuseppe Mattina ha affermato che: “occorre dare risposte articolate. Anche se non è possibile dare una casa pubblica a tutti i bisognosi è possibile però prendere in carico le persone in difficoltà con un progetto per ciascuno, cucito su misura”.

 

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