Si è svolta presso il centro antiviolenza “Alda Merini” la presentazione degli interventi che l’amministrazione capitolina intende realizzare in favore delle donne vittime di violenza, pianificando 8 milioni di euro sul PN Metro Plus relativamente all’attuazione di due progetti relativi alla priorità 4 che si concentra su interventi di supporto all’inclusione sociale e lavorativa, il sostegno all’abitare e a nuove forme di erogazione di servizi da parte dei soggetti dell’economia sociale (organizzazioni della società civile, ETS, gruppi informali di individui).
Il PN Metro Plus promuove azioni specifiche destinate a sostenere l’inclusione sociale e occupazionale di gruppi svantaggiati tra i quali sono comprese le donne con figli vittime di violenza fisica e psicologica. Raffaele Barbato, Direttore per il Comune di Roma del Dipartimento Pianificazione Strategica e PNRR, introducendo i lavori, sottolinea come il PN Metro Plus sia “lo strumento che meglio si presta a trovare soluzioni efficaci, in ascolto delle esigenze degli enti locali, che garantisce un’autonomia della Programmazione in un quadro chiaro e all’interno di una normativa predefinita”.
L’approccio che il Programma sostiene riesce ad integrare visioni di policy diverse mantenendo una visione unitaria. Gli interventi da attuare, dal titolo “Empowerment delle donne” e “Violenza maschile sulle donne”, mirano ad innovare ed integrare il circuito antiviolenza restituendo alle donne una visione del futuro autonoma. Secondo l’Assessora alla Scuola Formazione e Lavoro Claudia Pratelli, l’occupazione socio lavorativa è una condizione abilitante per l’uscita dalla violenza di genere. Occorre sostenere le donne in un processo di empowerment attraverso la progettazione di percorsi di orientamento al lavoro, di corsi di formazione strutturati che permettano una crescita professionale al fine di migliorare la loro occupabilità.
Le fasi del progetto prevedono:
- Analisi e ricerca sullo sviluppo del sistema produttivo territoriale (domanda e offerta di lavoro) finalizzata all’individuazione di opportunità professionali
- Orientamento e rafforzamento dei servizi che accompagneranno le donne beneficiare
- Animazione territoriale per la creazione di relazioni efficaci tra i Servizi dedicati e il territorio
- Corsi di formazione sulle competenze digitali, linguistiche, educazione finanziaria, auto-impresa, ecc. attivazione di corsi e/o Voucher per percorsi formativi individuali
- Tirocini
- Facilitazione dell’incontro con aziende che offrono opportunità lavorative
- Percorsi integrati di auto-imprenditorialità e autoimpiego – coaching e sostegno alle start-up
- Collaborazione con gli incubatori di impresa presenti sul territorio cittadino
- Restituzione pubblica dei risultati di progetto alla rete degli stakeholders e alla cittadinanza.
Il secondo progetto del valore di 6 milioni di euro dal titolo Violenza maschile sulle donne: dall’emergenza all’autonomia, si inserisce invece nell’asse “protezione”, e prevede azioni destinate a donne colpite dalla violenza di genere nelle sue diverse forme. Drammaticamente più in crescita è il dato relativo alle donne non accolte presso le Case: 274 nel 2023 a fronte delle 185 non accolte nel 2022. In un anno si è registrato un aumento di oltre il 48% di richieste di accoglienza che non è stato possibile esaudire.
La difficoltà nell’accoglienza è anche nella ricerca di un posto letto, affidata a contatti diretti tra le operatrici delle strutture e gli stakeholders della rete antiviolenza. Ciascuna struttura ha una sua lista d’attesa senza che ci sia un coordinamento stabile.
Le fasi del progetto prevedono:
- La costruzione di una rete per rispondere al bisogno di accoglienza attraverso convenzioni con le strutture ricettive per l’assistenza alloggiativa che prevedono accordi per il rimborso delle spese di alloggio e vitto, a un prezzo convenzionato e che le stesse strutture siano distribuite sull’intero territorio cittadino e garantiscano adeguati livelli di sicurezza per i nuclei ospiti.
- Il potenziamento dei centri antiviolenza (CAV) con funzioni di raccolta delle segnalazioni, valutazione del rischio, presa in carico etc
- La creazione di nuove Case Rifugio per la pronta emergenza (Casa di fuga)
- Implementazione piattaforma M.A.R.A., creata con fondi nazionali, utile per inserire anche la disponibilità di posti letto nelle strutture ricettive di Roma Capitale
- Creazione di due nuove Case Rifugio e di una Casa per la Semiautonomia in beni confiscati alla criminalità organizzata nel territorio dei Municipi Roma V e VI e VIII
- Quattro nuovi CAV in territori non coperti dai servizi antiviolenza (Municipi Roma VI, X e XI)
- Acquisto arredi e attrezzature, compresi gli elettrodomestici e le attrezzature informatiche, per provvedere all’allestimento di base le nuove strutture antiviolenza
In un’ottica di sussidiarietà orizzontale, è fondamentale il coinvolgimento del Terzo Settore per specifiche competenze nell’analisi del fenomeno affinché le azioni previste siano pienamente efficaci.