#Roma, consegnato un nuovo centro antiviolenza ristrutturato grazie al Pon Metro. Offrirà accoglienza e servizi per raggiungere autonomia

Consegnate le chiavi del nuovo Centro AntiViolenza (Cav) nel Municipio Roma XI, in presenza dell’Assessora Monica Lucarelli, del Presidente del Municipio, Gianluca Lanzi, che sarà attivo nel 2025 e che fa parte di un progetto più ampio finanziato attraverso i fondi Pon Metro con circa 6 milioni di euro. Il Centro che si trova in Via Fabio Conforto è stato adeguato e ristrutturato per rispondere all’esigenza di fornire alle donne l’accesso ai servizi necessari per uscire dalla spirale della violenza e ricostruire la propria autonomia. L’amministrazione ha scelto di utilizzare il Codice del Terzo Settore per l’affidamento della gestione del centro, attraverso lo strumento della co-progettazione, garantendo una maggiore efficacia nella fase esecutiva e un migliore adattamento del servizio alle esigenze del territorio. 

Nel progetto globale dal titolo “Violenza maschile: dall’emergenza all’autonomia” sono compresi vari interventi a favore delle donne, tra cui la creazione di nuove strutture per accogliere e supportare le donne più a rischio.

Attraverso lo strumento del React-Eu e le risorse del Fondo Sociale Europeo del PonMetro 2014-2020, sono stati realizzati circuiti di accoglienza per madri con figli minori per tutelare nuclei in condizione di fragilità. Altri 4 interventi hanno prodotto Centri anti violenza, in Via Cassia-Alda Merini, Via Dalmazia-Franca Rame, Via Titano e Via Trionfale-Alessia e Martina Capasso e Case per la semiautonomia in Via Albergotti e Franca Viola, che lavorano in modalità integrata nell’ambito della Rete tematica cittadina. Il Centro Accoglienza offre un’assistenza di primo livello e le case con accoglienza e servizi agiscono a supporto del secondo livello, offrendo opportunità e percorsi di fuoriuscita dalla violenza. 

Per ogni ospite della Casa viene elaborato un piano personalizzato con l’obiettivo di recuperare e rafforzare l’autonomia, lavorativa e abitativa, sulla base della valutazione dei bisogni, inclinazioni e competenze della donna. Le attività di cui le donne fruiscono sono: residenza e accompagnamento al raggiungimento della piena autonomia attraverso la presenza di operatici specializzate, monitoraggio del percorso di autonomia personale, orientamento informativo e formativo ai servizi e al lavoro, attivazione di soluzioni alloggiative, consulenza specialistica, mediazione culturale, gruppi di mutuo auto aiuto, attivazione della rete di servizi a supporto del percorso di autonomia, accertamenti di mediazione specialistica, sostegno psico-pedagogico e orientamento scolastico, azioni di sostegno alla genitorialità.

I servizi sono gratuiti e rivolti a tutte le donne, italiane e straniere, indipendentemente dalla loro residenza. I Centri Antiviolenza assicurano i propri servizi alle donne ospiti delle strutture residenziali antiviolenza (Casa Rifugio e Casa per la Semiautonomia).