Il luogo inaugurato a gennaio ora si identifica in un hub per la riduzione dei rifiuti e il riutilizzo anche creativo,
L’operazione che ha portato all’apertura del centro può dirsi sostanzialmente prodotta attraverso il Pon Metro 2014-2020, verso la ristrutturazione di un immobile confiscato ed assegnato alla Coop. Rom 95 per la realizzazione di un centro di riuso. La stessa cooperativa ha poi partecipato positivamente all’Avviso sull’Asse 3 del Programma, dedicato a supportare Servizi per l’inclusione sociale per “Cantieri imprese sociali- Sostegno al rilancio dell’economia sociale”. Infine attraverso il Poc Metro, l’intervento è giunto al completamento grazie ad un finanziamento residuale.
In questo luogo, oggetti, materiali con una propria identità, anche di stile vintage e donati, possono essere esposti nello showroom ed essere acquistati a prezzi competitivi anche tramite canali social.
L’obiettivo del progetto è promuovere un sentimento di comunità sui temi della riduzione dei rifiuti, della tutela ambientale e del riuso. Attraverso la condivisione, il riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei materiali, il Centro si propone come un laboratorio aperto, finalizzato a prolungare la vita dei beni donati dai cittadini, rendendoli nuovamente utili dopo le opportune lavorazioni. La scelta dell’amministrazione attraverso due linee di finanziamento a valere sulla programmazione Pon Metro, e con il bando “Reggio Resiliente”, è realizzare una vera e concreta economia circolare e solidale, consentendo di diminuire i costi di trasferimento in discarica dei materiali indifferenziati.
Lo stabile ospita anche una sala conferenze e aule per la formazione professionale che consentono alla cooperativa di divenire un polo per lo sviluppo di attività legate all’economia circolare, ai temi della legalità ed a quelli dell’integrazione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati, aspetti che rappresentano parte dei focus su cui il Pon Metro 2014-2020 ha concentrato la propria azione. Nella palazzina di due piani, il Centro del Riuso ha sede al piano terra dove prima erano ubicati gli uffici, spostati adesso al primo piano. Con lo spazio Dona e Riusa e i laboratori di restauro falegnameria e tappezzeria, ci saranno anche aule per la formazione e un’area adibita a showroom per l’esposizione e la commercializzazione del recupero. Sono già tanti i beni nel grande showroom allestito nel centro: mobili antichi, scaffalature, quadri, lampade e qualche pezzo originalissimo come una culla artigianale in legno. Un esempio concreto di economia circolare, che passa dalla donazione dei cittadini e la possibilità di acquistare (o riacquistare) gli articoli rigenerati dopo il restyling a prezzi accessibili.
La prospettiva futura prevede di estendere i contratti esistenti procedendo con nuove assunzioni e rilanciando la precedente esperienza di inserimento lavorativo delle persone di etnia rom.
Il progetto ha beneficiato anche della consulenza tecnico-scientifica del laboratorio universitario ABITAlab, Dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Associazione Pensando Meridiano.
Attualmente è possibile donare oggetti e arredi in buone condizioni affinché siano recuperati. Il centro prevede infatti la “ri-manifattura” di questi oggetti nell’ottica di rivenderli in circuito improntato alla trasparenza e alla legalità. Il tutto sarà realizzato anche da dipendenti di etnia Rom sostenuto da un impegno e dalla scelta consapevole e responsabile che sarà compiuta dalla cittadinanza. Il centro del Riuso si differenzia da un mercatino dell’usato poiché si accede in un luogo di integrazione e scambio di esperienze, il cui motore propulsivo è il sentimento della comunità.