L’inclusione sociale è stata uno dei temi portanti per l’attuazione del PON Metro 2014-2020 e sarà un tema centrale per attuare il Programma 2021-2027 estendendo la capacità progettuale in tema di inclusione sociale ad altre 39 Città Medie del Sud.
Beneficiarie del Programma per la programmazione che si sta chiudendo anche le donne vittime di violenza che rappresentano, purtroppo, un target in crescita nelle aree metropolitane e soprattutto nel periodo pandemico.
Le Città metropolitane hanno pianificato e realizzato interventi strutturali per l’inclusione di donne vittime di violenza, come ad esempio, il Comune di Roma che ha investito circa 400 mila euro a valere sull’Asse 4 del Programma per la ristrutturazione e l’arredo di case confiscate alla mafia da destinare all’accoglienza delle donne ed eventualmente dei figli minori, così da garantire la continuità genitoriale, e offrire spazi per la socializzazione necessari al recupero dell’autonomia e declinabili in base ai singoli progetti di aiuto.
La maggior parte degli interventi destinati alle donne vittime di violenza finanziate con PON Metro si sono, però, concentrati nell’ambito delle azioni dell’Asse 3, ovvero dei servizi.
Sempre la città di Roma ma anche la città di Palermo hanno scelto di investire risorse in servizi di accoglienza, ascolto, sicurezza e protezione, orientamento ed altri servizi di assistenza da erogare presso i CAV strutture dedicate alle vittime di violenza di genere.
Ai CAV – Centri Antiviolenza che offrono ascolto telefonico h24 e negli orari di apertura della sede fisica una serie di servizi specialistici quali colloqui personalizzati, assistenza psicologica, consulenze legale e mediazione culturale per le donne straniere spesso sono seguiti progetti mirati al reinserimento lavorativi, come nel caso del Progetto “Semi di Autonomia” realizzato dal Comune di Napoli.
Infine, va ricordato che i soggetti del terzo settore (organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, organismi della cooperazione, cooperative sociali, fondazioni, enti di patronato, e altri soggetti privati non a scopo di lucro) che hanno realizzato i servizi messi a bando dai Comuni, al contempo, hanno creato opportunità di formazione e per l’inserimento professionali di giovani creando competenze da impegnare in questo settore.
Alcuni Progetti