Tra le attività del Programma si inserisce anche il “bonus mobilità” come supporto alla crescita dell’uso del trasporto pubblico. L’intervento, che consente l’acquisto dell’abbonamento sul trasporto pubblico a prezzi vantaggiosi, rientra in una strategia composta da una serie di iniziative che in maniera complementare spingono verso l’utilizzo dei mezzi pubblici. Tra queste, solo per citare un esempio, l’utilizzo di politiche di disincentivazione al mezzo privato, attraverso l’aumento dei costi delle cd “Strisce blu” per veicoli privati e/o l’istituzione di zone non accessibili a mezzi inquinanti (ZTL ambientali, ecc.).
Per abbandonare l’auto in favore del mezzo pubblico, convertendo gli spostamenti dei cittadini in chiave più virtuosa dal punto di vista ambientale, non basta un abbonamento scontato dunque. Il pagamento o meno del biglietto deve essere considerato solo un pezzo del puzzle, che si inserisce all’interno di un’azione ampia che i Comuni delle 14 città metropolitane, veri attori del Pon Metro 2014-2020, hanno costruito in collaborazione con l’Autorità di Gestione, a fronte di un lavoro di indirizzo e orientamento nel rispetto dell’architettura del Programma.
In sinergia con il “bonus mobilità” è necessario spingere sulla capillarità del trasporto pubblico e la sua efficienza. Si lascia a casa la propria vettura, non solo quando è più conveniente in termini economici, ma soprattutto quando è più facile e veloce usare tram, bus o metro. Il Programma e le città hanno agito quindi trasversalmente sulle varie criticità relative alla mobilità, con l’obiettivo di produrre un cambiamento sostanziale e non temporaneo.
L’esperienza fin qui maturata attraverso il “bonus mobilità” ha restituito risultati concreti, documentati dalle iniziative avviate tra febbraio e agosto 2023, ad eccezione della città di Catania, valide fino a dicembre 2023. Il finanziamento da cui attingono queste azioni è a valere sul ReactEu, dotazione aggiuntiva destinata alla resilienza post Covid, che deve necessariamente essere spesa entro la fine dell’anno in corso.
Le città che hanno fatto ricorso al bonus con un ammontare complessivo di 130 mila abbonamenti annuali prodotto sono 7 su 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Messina, Reggio Calabria con scelte diverse rispetto agli utenti e alla scontistica proposta. In alcuni casi, ad esempio, si è scelto di sostenere anche l’utilizzo di parcheggi posizionati sul perimetro della città, al fine di stimolare l’interscambio e l’uso di mezzi ecosostenibili con il coinvolgimento di 3.500 biciclette (muscolari e a pedalata assistita).
RISULTATI
La scelta del “bonus mobilità” si è rivelata vincente, con un incremento di oltre il 50% del numero degli abbonamenti della stessa tipologia, rispetto al 2022. Anche considerati i possibili effetti di «cannibalizzazione» rispetto ad altre tipologie di abbonamenti (es. mensile, trimestrale, studente, ecc.) la crescita resta sensibile attestandosi comunque oltre il 20%. In ogni caso, questo aspetto è parzialmente mitigato dall’effetto di aver indotto l’utente a dotarsi di un abbonamento di durata annuale e quindi incentivato ad utilizzare il mezzo pubblico nell’arco di tutto l’anno. Un confronto analitico rispetto agli anni precedenti sarà possibile non prima della fine di ottobre 2023.
Tra le azioni di sostegno all’uso del mezzo pubblico rientrano anche quei bonus consegnati in base al raggiungimento di traguardi in termini di utilizzo ecosostenibile, che contribuiscono a quella serie di iniziative tali da mettere l’utente in condizioni di scegliere.
MISURE DI CONTROLLO
Alcune città hanno previsto misure di controllo sull’effettivo utilizzo del titolo di viaggio acquistato, ad esempio chiedendo di:
effettuare un numero minimo di validazioni in un arco temporale predeterminato
condividere almeno 15 viaggi entro il 31 dicembre 2023 indicando la fermata/stazione più vicina e la linea del mezzo su cui sta effettuando il viaggio
pena l’annullamento del titolo o l’interruzione della validità dello stesso.