Iniziati i lavori di riqualificazione per rilanciare questo lungo portico realizzato alla fine degli anni Cinquanta dall’architetto Giuseppe Vaccaro, diventato simbolo di una città aperta all’accoglienza e all’integrazione. Il Treno, per i residenti della Barca, forse il quartiere con la più alta concentrazione di case popolari della città, è stato candidato, insieme ad altri undici portici bolognesi, a diventare patrimonio dell’umanità Unesco.
A seguito di un periodo di ascolto e condivisione del progetto con i residenti del quartiere, grazie e alla dotazione finanziaria del Pon Metro che interviene con tre diverse azioni, il rilancio del quartiere potrebbe essere già una realtà a partire da ottobre di questo anno.
Undici locali al piano terra della lunga schiera di case popolari, oggi quasi tutti inutilizzati, saranno nuovamente messi a disposizione della comunità di quartiere a seguito dell’accordo siglato tra Comune e Acer a ottobre 2019. I 12 negozi vuoti da tempo di proprietà Acer, passati al Comune con un comodato modale per sette anni, verranno ristrutturati dall’amministrazione e trasformati in luoghi dove destinare attività sociali e culturali con gestioni quinquennali. Grazie alla disponibilità di risorse del Pon Metro e all’impostazione del Programma che permette azioni trasversali e diversificate, la rigenerazione di questa parte del quartiere è già avviata.
Gli interventi relativi al Treno della Barca riguardano sia la parte strutturale dell’immobile con il rifacimento di impianti, tinteggiatura locali, riqualificazione generale attraverso l’Asse 4 del Programma destinato ad immobili con valenza sociale, sia azioni di efficientamento energetico della struttura, attraverso l’Asse 2, sia azioni sociali che saranno attivate attraverso il progetto Attività culturali, di animazione territoriale e collaborazione civica con particolare riferimento ai giovani e al fenomeno delle nuove povertà che rientra nelle progettualità dell’Asse 3 del Pon Metro. L’amministrazione sta ora lavorando alla redazione di un bando che dovrebbe prevedere una procedura di co-progettazione.
Secondo quanto emerso attraverso il confronto con gli abitanti del quartiere, uno dei primi spazi che riaprirà sotto il portico riguarderà un servizio rivolto agli adolescenti. Poi tra le altre idee in campo ci sono: un bar gestito dalle famiglie della zona (come il Frida da poco inaugurato in Montagnola), un punto dedicato alla lettura con i libri raccolti dalla cittadinanza, uno sportello della Caritas per la distribuzione di beni e uno di supporto alla genitorialità suggerito dalle donne della Comunità islamica.