Il modello innovativo del cohousing che sostituisce e supera la tradizionale modalità di assistenza offerta dalla “casa di riposo per anziani”, è proposto all’interno del Pon Metro in maniera trasversale rispetto alle città che fanno parte del Programma. Tra gli interventi dell’Asse 3, a supporto delle categorie più fragili a rischio di emarginazione ed esclusione sociale, il progetto Pon Metro del Comune di Roma Servizi innovativi per l’abitare a supporto del piano di riorganizzazione della residenzialità, gestito in accordo con Irasp (Istituti Riuniti Azienda di Servizi alla Persona), propone non solo una soluzione abitativa ma anche un modello per l’autodeterminazione e la condivisione quotidiana.
Dopo Casa Gaia in zona Torre Gaia, Casa delle Viole in zona Monteverde, apre sulla Giustiniana Casa Giada, il terzo progetto avviato da Roma Capitale negli ultimi mesi con l’obiettivo di offrire una soluzione abitativa alle persone anziane bisognose, e incentivare un modello di coabitazione che supporta un invecchiamento attivo degli ospiti, la loro autodeterminazione, la condivisione di un contesto più familiare, simile ad una piccola comunità in grado di innalzare la qualità della vita. Anche relativamente a questo progetto, l’arredamento degli spazi e la gestione del servizio sono sostenuti dai fondi Pon Metro destinati ai servizi per l’inclusione Sociale.
All’interno di ‘Casa Giada’, che può ospitare fino a cinque persone, gli ospiti condividono gli ambienti e la loro gestione, affiancati da operatori sociosanitari nel ruolo di ‘mediatori della convivenza’. Gli ospiti sono supportati da personale specializzato che li guida verso la condivisione delle attività di gestione quotidiana e di governo del fondo cassa destinato alla spesa alimentare. Ruolo del supporto è anche facilitare, qualora sia possibile, l’inserimento degli anziani nella rete dei servizi del quartiere e delle realtà sociali circostanti.