Tra le realtà che si distinguono per efficienza ed operatività in ambito sociale, il progetto Dimora costituisce un riferimento sul quale prestare attenzione. In una realtà come quella della città di Palermo caratterizzata da un disagio abitativo che fino allo scorso anno riguardava 2000 persone, in crescita nel 2020 a causa dell’emergenza pandemica, l’intervento che si inserisce tra quelli dell’Asse 3 del Pon Metro destinato al supporto di attività e servizi contro l’emarginazione, offre accoglienza e azioni di recupero sociale attraverso 4 centri in attività diurna e notturna.
Con una dotazione finanziaria a disposizione attraverso il Pon Metro di quasi 2,5milioni di euro, il Centro Agape, la Casa San Francesco, la Casa San Carlo e Rosalia, la Domus Carmelitana Siculorum si propongono a coloro che si trovano in una situazione di disagio socioeconomico come luoghi non solo di accoglienza, ma di recupero di una identità sociale, perseguendo un obiettivo di reinserimento nella collettività, che parte da una presa in carico dei bisogni prioritari dell’individuo, come la cura della salute, per arrivare a percorsi formativi di inclusione socio lavorativa.
Ciascun polo offre accoglienza notturna o diurna ospitando attività di socializzazione, percorsi di recupero tesi a combattere l’emarginazione, supporto individuale psicologico, tutela legale, accompagnamento verso un’autonomia abitativa, attività ricreative. Connesse ad i centri di accoglienza, le unità di strada composte da un’equipe di lavoratori specializzati nel primo contatto con i più fragili, si muovono per la città offrendo un primo intervento, individuando le situazioni di grave marginalità, fornendo informazioni sanitarie utili, come la prevenzione di malattie trasmissibili, (oltre a supportare azioni di contrasto per la diffusione del Covid19) facilitando l’accesso a servizi per favorire la fuoriuscita dalla prostituzione e dallo sfruttamento.
Il modello di intervento proposto individua nella costituzione di reti sociali un valore strategico rilevante per avvicinare le persone, coinvolgerle, recuperarle e accompagnarle verso l’ autonomia sociale. In questo quadro si inseriscono le ultime iniziative volte ad aggregare (secondo un protocollo di sicurezza) gli ospiti accolti nei 4 poli.
Per la vigilia dell’Immacolata gli 80 ospiti accolti nei centri hanno vissuto un’occasione di solidarietà e sensibilizzazione con l’offerta di una cena tradizionale realizzata nell’ambito di Europe’s Kitchen, progetto finanziato con i fondi speciali del Ministero Federale degli Affari Esteri per la Presidenza tedesca del Consiglio dell’EU 2020. L’iniziativa, si è svolta in continuità con il progetto di “Mensa Solidale”, creato immediatamente dopo il lockdown di marzo-maggio 2020 e con la collaborazione per la distribuzione dei pasti dei volontari del Centro Diaconale “La Noce”.
L’attenzione dell’amministrazione del Comune di Palermo verso i più fragili coinvolge anche i disabili che, nell’ambito del progetto Pon Metro Agenzia sociale per la casa – Poli per soggetti con disabilità potranno usufruire di percorsi di accompagnamento all’autonomia abitativa e di inclusione attiva rivolti anche ad individui con disabilità psichiche e sensoriali oltre che fisiche. Le attività fanno parte di servizi aggiudicati attraverso un bando a valere sul Pon Metro, per un periodo di 18 mesi alla cooperativa sociale Capp per l’importo di 872.379 euro. Le azioni rientrano nelle attività coordinate dalla “cabina di regia” dell’Agenzia sociale per la casa, luogo che riorganizza le azioni destinate a supportare l’emergenza abitativa esercitando una governance unitaria sulla gestione tecnico-amministrativa dei progetti di presa in carico dell’utenza. Nell’ambito dell’intervento progettato dal Comune di Palermo sono previsti dieci “Punti snodo” sul territorio, otto presso le Circoscrizioni di Decentramento della Città di Palermo dove ha sede il Servizio Sociale di Comunità, due presso i Comuni del Distretto Socio Sanitario n°42 di cui Palermo è capofila, le cui attività saranno coordinate dalla cabina di regia. L’azione rivolta ai disabili prevede un numero minimo di quaranta beneficiari, di cui dieci almeno utenti dei Comuni di cintura dell’area metropolitana , coinvolti dall’azione del Pon Metro, precisamente Monreale, Piana degli Albanesi, Altofonte e Santa Cristina Gela, Villabate, Belmonte Mezzagno.