Il piano quinquennale per l’Agenda digitale europea, prevede misure per la crescita intelligente e sostenibile. Tra le priorità la creazione di un mercato unico digitale, la crescita dell’utilizzo di internet, l’incremento dell’alfabetizzazione digitale, le competenze e l’inclusione. L’Italia come Paese membro dell’Unione Europea si impegna a promuovere e incentivare l’innovazione digitale e lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche definendo una strategia di sviluppo destinata anche a riformare la Pubblica Amministrazione, e a promuovere l’utilizzo del digitale all’interno di tutta la società civile.
Il Pon Metro si inserisce in questo scenario come uno strumento utile al raggiungimento di obiettivi attraverso un investimento finanziario di oltre 159 milioni di euro in ambito digitale, 111 progetti attivi attraverso il coinvolgimento di 14 aree urbane, 1.268 comuni per un totale di 21,2 milioni di abitanti e molti più city users. Le azioni in campo attraverso gli interventi dell’Asse 1 propongono soluzioni a sostegno della digitalizzazione dei servizi pubblici offerti ai cittadini, attraverso il miglioramento dei portali e dei servizi diretti ai city users, l’implementazione di piattaforme abilitanti e il sostegno a piattaforme nazionali.
I servizi attualmente in corso di realizzazione sono 300, con una spinta del Programma alla digitalizzazione non solo verso i centri urbani ma anche verso le cinture metropolitane che il Pon Metro coinvolge intervenendo trasversalmente in settori diversi: tributi, edilizia e catasto, servizi per l’assistenza e il sostegno sociale. I portali comunali si offrono come un hub facilmente accessibile per una molteplicità di servizi, non più come insieme disaggregato di soggetti. Il digitale diventa uno strumento di superamento della frammentazione, supporto contro i divari sociali relativi anche a disinformazioni, facilitando l’integrazione tra le varie tipologie di utenza, oltre che uno strumento per facilitare l’accesso alla PA.
Significative le esperienze delle città che ad oggi, attraverso le progettualità Pon Metro hanno “migliorato” il rapporto con il cittadino anche con un nuovo front-office: come il “Portale dei servizi Torino Facile”, il progetto di Venezia DIME “Piattaforma CZRM multicanale”, una piattaforma multicanale per l’erogazione dei servizi al cittadino, il progetto “La casa del cittadino digitale” di Bologna, dove si utilizza il termine casa per sottolineare la familiarità di questa nuova generazione di servizi digitali nelle città, e infine il progetto “Casa digitale del cittadino” di Roma (piattaforma orizzontale tramite la quale si potrà accedere in maniera personalizzata ai servizi online offerti da Roma Capitale).
Nello stesso ambito anche i progetti “Fascicoli del cittadino e cruscotto urbano” di Genova (che mette a disposizione un ecosistema il cui accesso è concentrato in un unico punto e fruibile in modalità multicanale), “Amministrazione digitale” di Reggio Calabria e, per ultimo, il nuovo progetto “Firenze.login”.
Nell’ultima edizione di “FORUM PA 2020 Restart Italia” due dei progetti vincitori del premio PA sostenibile e resiliente promosso da FPA e ASviS sono interventi Pon Metro. Si tratta di DIME e del Sistema informativo per la gestione emergenze del Comune di Genova, che consente la condivisione di informazioni fra i vari soggetti interni ed esterni all’amministrazione, coinvolti nella gestione delle emergenze, coordinando segnalazioni, comunicazioni e interventi, associando ad ogni informazione una posizione o un’area di competenza.
Il Programma è impegnato anche verso l’implementazione di piattaforme abilitanti, soluzioni che offrono funzionalità trasversali e riusabili nei singoli progetti, uniformandone le modalità di erogazione. L’impatto di queste piattaforme sul cittadino è visibile quando vengono effettivamente adottate nei servizi, erogati dagli enti sul territorio.
Dal 2016 il Pon Metro ha contribuito ad una forte diffusione di ANPR (l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente), SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), PagoPA (Sistema nazionale per i pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione) e dell’App IO.Italia (che consente un’interazione sicura con i servzi della Pa). A queste piattaforme, altrimenti definite task service, si sono agganciate 13 delle 14 città metropolitane per quanto riguarda Spid, 14 città metropolitane per Pago Pa e 12 città per ANPR.