Una svolta storica che riporta Scampia all’anno zero. Con un po’ di ritardo sull’orario previsto, la pinza PMI 980 super long demolition, montata sulla gru cingolata che raggiunge 52 metri di altezza, ha iniziato a demolire la vela A, più conosciuta come vela verde, che fa parte di un complesso realizzato negli anni ’80, su progetto di Franz di Salvo, inizialmente composto da 7 edifici su due lotti: il lotto L, che ne accoglieva tre, e il lotto M, su cui ne furono realizzati quattro.
Ci vorranno quaranta i giorni di lavoro per completare questa prima fase dell’opera, che fa parte del progetto Restart Scampia del valore complessivo di 57 milioni di euro, provenienti dall’integrazione di più fonti di finanziamento necessarie per abbattere e riqualificare l’area. Oltre al Programma straordinario per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie ed il Patto per lo sviluppo della città di Napoli, il Pon Metro partecipa al progetto attraverso interventi di riqualificazione infrastrutturale e servizi di accompagnamento sociale, che verranno destinati all’unica vela che resterà in piedi.
La demolizione delle tre Vele del lotto L ( F, G, H) è avvenuta con gli abbattimenti del 1997, del 2000 e del 2003. Re-Start Scampia, che nel titolo di progetto augura una ripartenza al quartiere, prevede nella prima fase, l’abbattimento, sul lotto M, delle Vele A, C, D e la rigenerazione della Vela B. L’azione del Pon Metro si concentra sulla rifunzionalizzazione della Vela B con la realizzazione di alloggi da assegnare in cohousing e tramite Edilizia Sociale, intervenendo inoltre con azioni a supporto della riqualificazione e miglioramento dell’economia sociale sulla Vela B, l’unica che resterà in piedi.
A tutt’oggi, sono stati trasferiti nei nuovi appartamenti di edilizia residenziale pubblica piu’ di 800 nuclei familiari. L’ultimo trasferimento ha riguardato gli abitanti della Vela A nei nuovi alloggi (124) realizzati lungo via Gobetti.