Uno scambio di vestiti per attivare relazioni, supportare le persone bisognose e intraprendere un percorso che crei nuovi coinvolgimenti e collaborazioni del territorio. Abito è uno dei progetti sostenuti attraverso il Pon Metro della Città di Torino rivolto all’attivazione di Servizi sperimentali di innovazione sociale, che supporta progetti di innovazione di soggetti no profit capaci di innescare effetti di inclusione e coesione sociale in aree e quartieri svantaggiati, concentrati nelle cosiddette “aree bersaglio” così definite relativamente a tre criticità: il livello di occupazione lavorativa; il tasso di scolarità; il degrado edilizio abitativo.
L’idea di Abito nasce alla Onlus San Vincenzo de Paoli che gestisce e realizza il progetto nel quartiere di Porta Palazzo dove nasce l’Anito Social Shop, un innovativo spazio multifunzionale per la raccolta, la trasformazione sartoriale e la distribuzione gratuita di vestiti usati e capi rigenerati. Si supera la logica assistenzialista e si stimola il territorio che partecipa attraverso il volontariato donando i vestiti usati e distribuendoli, rigenerandoli e trasformandoli, qualora non servano ai bisognosi, in una “moda etica” che può essere venduta in una sartoria popolare che garantisce autosostenibilità economica.
Abito fa parte dei 25 soggetti selezionati attraverso il bando di Social Innovation per l’assegnazione di contributi a favore di soggetti non profit, che riceveranno supporto tecnico e finanziario per trasformare idee innovative in servizi. Per l’attuazione di ogni progetto è previsto un percorso di accompagnamento e tutoraggio che si è svolto lo scorso anno da marzo a maggio, destinato a misurare la reale fattibilità del progetto, supportando il gruppo di lavoro anche nelle fasi successive.
La dotazione complessiva del Pon Metro della città di Torino sul progetto Servizi di Sperimentazione Sociale è di € 1.285.000,00 attraverso cui vengono finanziati i 25 progetti ammessi in graduatoria con un contributo a fondo perduto compreso tra 50.000 e 140.000 euro, sulla base della posizione in graduatoria e di una procedura di valutazione. Al beneficiario spetta un cofinanziamento minimo del 20% dell’investimento complessivo. Per poter accedere al contributo a fondo perduto è necessario aver usufruito del percorso di accompagnamento, essere un soggetto no profit, presentare una soluzione innovativa che corrisponda ad un bisogno sociale del territorio e rivolta ad un target specifico.