Per prevenire l’emarginazione e combattere il disagio sociale il PON Metro ha previsto delle soluzioni, raccogliendo le migliori esperienze da Paesi fortemente impegnati in attività legate al miglioramento del contesto sociale. Tra queste soluzioni, i progetti di innovazione sociale che utilizzano come chiave di volta la leva della cultura tecnica e scientifica per lo sviluppo di attività, occupazione e imprenditorialità nelle aree bersaglio.
A Bologna attraverso la dotazione finanziaria del PON Metro, che ha stanziato più di 1,6 milioni di euro sull’intervento 3.3.1c “Accelerazione civica e collaborazione civica tra p.a., scuola e imprese” per finanziare 16 progetti sull’Asse 3 del Programma, Servizi di inclusione sociale, stanno partendo attività relative a percorsi educativi e formativi e la messa a disposizione di spazi e tecnologie.
La graduatoria dei progetti selezionati, ammessi a finanziamento, è disponibile sul sito web del Comune di Bologna, e già a fine febbraio è prevista una prima riunione tecnica per dare il via ai lavori e passare alla fase operativa dei progetti che coinvolgeranno gli adolescenti e i giovani di Bologna e dell’area metropolitana. Nella fase di implementazione sarà molto importante che le attività vengano integrate trasversalmente con le altre progettualità inserite nei territori di riferimento, per ricercare sinergie e massimizzare i risultati. Lo sviluppo delle attività di responsabilità di soggetti del terzo settore sarà accompagnato attraverso il coordinamento degli enti locali.
Alle risorse già disponibili si aggiungeranno 4 milioni di euro attraverso l’emissione di altri bandi che finanzieranno progetti di welfare culturale che mirano a connettere tra loro i servizi culturali – biblioteche, musei e teatri – per raggiungere obiettivi di sviluppo e innovazione sociale.
I progetti in graduatoria sono destinati ai quartieri più bisognosi con elevata criticità socio-economica e le attività condivise e realizzate con il contributo di altri interlocutori attivi nella comunità: le Associazioni di quartiere, i distretti, le scuole e gli enti di formazione, le imprese profit.
I protagonisti dei progetti sono soprattutto i ragazzi che a fronte di percorsi educativi a loro destinati sapranno utilizzare le competenze tecniche scientifiche individuate in grado di attivare processi “rigenerativi” per il territorio in cui vivono, attraverso una maggiore coesione sociale e la conseguente riduzione del degrado.
Il contributo per ciascun progetto va da un minimo di 80.000 a un massimo di 100.000 euro. Sono stati finanziati 10 progetti nella città di Bologna e un progetto per ognuno dei 6 distretti dell’area metropolitana.