25 idee innovative, 25 progetti di innovazione sociale in grado di innescare processi di rigenerazione urbana, inclusione sociale recuperando il disagio di target di cittadinanza ad elevata criticità socio-economica.
Grazie alla programmazione Pon Metro della città di Torino e alle risorse destinate all’Asse 3 del Programma “Servizi per l’inclusione sociale” I 25 soggetti no profit selezionati, dal bando del Comune di Torino pubblicato ad inizio anno, riceveranno supporto tecnico e finanziario per realizzare soluzioni capaci di creare valore economico e sociale per il territorio e la comunità. Lo scopo è quello di sostenere una nascente imprenditorialità sociale con accompagnamento e tutoraggio che proseguirà in fase di start up, per quei progetti “promossi” e finanziati, per gli altri resta un supporto per la ricerca di fonti di finanziamento ulteriori.
La dotazione finanziaria di circa 1 milione e 400 mila euro è distribuita su due progetti della misura 3.3.1. di cui uno è destinato al Servizio di accompagnamento, coaching e formazione, supporto alla realizzazione di ipotesi progettuali di innovazione sociale e l’altro a Servizi sperimentali di innovazione sociale.
Tra le proposte innovative dei dodici progetti ammessi al contributo del Pon Metro Torino e impegnati nella sottoscrizione delle 12 convenzioni di finanziamento, presentate in conferenza stampa il 29 novembre a Torino da Gianfranco Presutti, Organismo intermedio del PON Metro in presenza dell’Assessore Paola Pisano Assessora all’Innovazione Città di Torino e della Sindaca Chiara Appendino: un portierato sociale, shop di moda etica legato alla filiera a chilometro zero, borse lavoro per giovani che scommettono in un forno sociale. E’ previsto anche un polo di prossimità per la realizzazione di una rete territoriale di welfare comunitario, servizi di supporto allo sviluppo di micro-imprese tramite interazione continue tra profit e non profit, luoghi che mettono insieme produzione e vendita di beni e servizi inerenti riuso ed ecosostenibilità con ambienti per favorire l’aggregazione sociale; oltre a spazi per conciliare famiglia e lavoro con servizi di baby parking e coworking.
Tutti i progetti insistono sulle “aree bersaglio”, nei quartieri e aree urbane degradate con attenzione al tema delle nuove povertà, della vulnerabilità sociale, dell’integrazione, della coesione sociale.