“La riforma della pubblica amministrazione sarà veramente compiuta quando verrà implementata nelle Città metropolitane, prima di tutto in quelle del Sud. Per questo il governo ha voluto fare un grande investimento su questi nuovi enti, che sono di dimensioni importanti ma al contempo riferimenti istituzionali vicini ai cittadini”. Il ministro della Pubblica amministrazione a e della semplificazione, Marianna Madia, apre con queste parole la prima conferenza programmatica delle Città metropolitane del Mezzogiorno, a Messina.
“Il Sud – afferma Madia – ha grandi potenzialità di crescita. In quest’ottica, il nostro compito primario deve essere quello di far sapere a un giovane che ha un’idea che noi ci siamo, che c’è un interlocutore nella pubblica amministrazione disponibile a dargli regole e certezza di tempi per fargli realizzare il suo progetto. E oggi con le Città metropolitane del Sud vogliamo capire insieme come lavorare per dare queste certezze a cittadini e imprenditori”.
La Conferenza dei sindaci metropolitani del Sud si pone l’obiettivo di dar vita a un manifesto per il Mezzogiorno, una via per il definitivo rilancio del sud Italia, attraverso un percorso definito dalla voce unanime dei sindaci delle sette città più importanti. All’indomani della grave crisi economica che ha aperto il nuovo millennio, gli amministratori dei territori meridionali cercano così di fare il punto sul quadro, i vincoli ancora presenti e le nuove opportunità per il rilancio del Mezzogiorno. Partendo da due dati importanti: nonostante il profondo gap che ancora tiene molto distanti la locomotiva del nord Italia da quella del sud, i Comuni meridionali hanno risentito in modo meno traumatico degli effetti della depressione economica, e già da qualche anno danno segnali di ripresa più netti rispetto al settentrione. In questo contesto, un ruolo determinante di traino (ma anche di acutizzazione dei principali problemi ancora aperti) viene giocato dalle sette città metropolitane di Cagliari, Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria, Bari e Napoli e le loro economie legate moltissimo ad agricoltura e turismo.
I dati elaborati da Ifel e Anci attestano più di tre miliardi di risorse in arrivo proprio per le città metropolitane, da qui al 2020. Una cifra che a sua volta rappresenta la risultante di una serie di investimenti, che vanno dai Pon metro e Fesr ai patti per il sud, in una convergenza virtuosa tra interventi di stampo europeo e interventi del governo nazionale. Il tutto, si inserisce in una dinamica che dal 2012 vede una costante crescita degli investimenti nei Comuni del meridione, con una tenuta delle Città metropolitane anche nel pieno della crisi.
Infrastrutture, tutela dell’ambiente e messa in sicurezza del territorio, secondo i dati presentati oggi, sono le principali richieste dei territori meridionali. La conferenza di Messina cercherà di dare concretezza a queste richieste.