Lo scorso 7 marzo il premier Paolo Gentiloni e i sindaci di 24 città capoluogo hanno firmato a Palazzo Chigi i protocolli di intesa per i Piani di rilancio delle periferie dei grandi agglomerati urbani italiani e di alcun territori metropolitani.
Con la firma dei protocolli sono stati sbloccai i primi 500 milioni di euro di risorse statali e si è dato avvio al percorso che poterà in 120 giorni alla presentazione dei progetti esecutivi e, subito dopo, all’inizio dei lavori. Come ha dichiarato lo stesso presidente del Consiglio in occasione della firma dei protocolli, “investire sulle città migliora l’Italia”. L’investimento del bando, fortemente orientato alla rigenerazione urbana e alla sicurezza delle periferie, ha visto in questa prima tornata la sottoscrizione con le città di Bari, Firenze, Milano, Bologna, Avellino, Lecce, Vicenza,Bergamo, Modena, Torino, Grosseto, Mantova, Brescia, Andria, Latina, Genova, Oristano, Napoli, Ascoli Piceno, Salerno, Messina, Prato, Roma, Cagliari. Dieci delle 24 città interessate dalla firma dei protocolli (Bari, Firenze, Milano, Bologna, Torino, Genova, Napoli, Messina, Roma, Cagliari) sono anche interessate dagli investimenti del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020 e sono state protagoniste, in quest’ultimo anno, di un percorso innovativo di inserimento programmatico all’interno della politica di coesione e della politica urbana dell’Unione europea.
Il finanziamento delle progettualità relative al bando periferie del Governo, unitamente agli investimenti del PON Metro e a quelle del Programma di Azione Complementare Città Metropolitane, costituiscono dei fattori di sistematizzazione della politica urbana nazionale che vede nel cambiamento e nella qualificazione delle città italiane uno dei fattori chiave di competitività e qualità della vita per molte imprese e cittadini che abitano o fruiscono dei contesti urbani quotidianamente. Uno dei casi di integrazione programmatica fra le diverse fonti di finanziamento è proprio quello della città di Napoli, dove il piano di riqualificazione denominato “Restart Scampia”, mira a fare della periferia più tristemente nota del capoluogo partenopeo uno dei punti di eccellenza della riqualificazione urbana della città metropolitana. A Scampia, su un che piano nel suo insieme prevede circa 118 milioni di euro di investimenti, al momento ne sono disponibili 30 provenienti dal Patto per Napoli, 18 dal bando periferie e 9 dal PON Città Metropolitane. Fortemente innovativo ed integrato anche il progetto di Milano, dove la Città Metropolitana con 51 milioni di euro di cui 40 provenienti dal bando periferie e 11 dai Comuni, mira a creare una rete diffusa volta sia al recupero degli spazi pubblici che allo sviluppo di servizi per l’inclusione sociale. Rigenerazione urbana, riqualificazione degli spazi pubblici e inclusione sociale sono i temi portanti anche per Roma, Firenze, Torino e per molte delle città destinatarie degli investimenti del bando.